CALCIO: NAPOLI, A MILANO NON SBOCCIA LA PRIMAVERA

Tra la primavera di Botticelli, di Vivaldi e di Arcimboldo, in Italia è esplosa quella stagionale con tutti i suoi colori, la fioritura degli alberi da frutta, il cinguettio dei passerotti, i profumi inconfondibili dei fiori, le allergie proliferanti… ed in particolar modo a Milano, dopo una notte di pieno inverno, s’iniziano ad intravedere i primi sbiascichi di sole.

Anche in questa ventinovesima giornata di campionato il Casm ha vietato la trasferta ai sostenitori azzurri ma, i tifosi rossoneri in possesso della tessera del tifoso, potevano acquistare fino ad un massimo (iniziale) di tre biglietti (ridotto poi ad uno) per i napoletani residenti a Milano.

 Ed infatti, in giro per la città by day e by night, s’incontrano ragazzi dall’accento tipicamente napoletano che intonano cori e sventolano le proprie sciarpette azzurre davanti al Duomo. Altri, impavidi, sotto la curva rossonera del San Siro, prima dell’inizio del match, scattano foto-ricordo dinanzi ad un pubblico poco clemente nei loro riguardi.

 Ed è proprio lo stadio Giuseppe Meazza (tale dal 1980 e dedicato allo storico calciatore dell’ Inter e campione del mondo con la nazionale italiana nel 1934 e nel 1938), più comunemente conosciuto come “San Siro” (quartiere in cui è situato), lo stadio più grande d’Italia, terzo in Europa e decimo nel mondo, con una capienza di circa ottantamila spettatori, denominato “La Scala del calcio”, costruito per volere dell’allora presidente del Milan Piero Pirelli, ed inaugurato il 19 settembre 1926, ad essere lo scenario del match Milan-Napoli.

L’ultima vittoria del Napoli in casa del Milan risale a troppi anni fa: il tredici aprile 1986, quando gli azzurri s’imposero 2-1 (Giordano e Maradona per gli azzurri e Di Bartolomei per i rossoneri).

Gli undici guerrieri di Mazzarri stanno affrontando un periodo poco florido dal punto di vista dei risultati e quindi cercheranno di dare di più. I ragazzi di Leonardo, inseguono questa vittoria per riuscire a scavalcare in classifica l’acerrimo nemico: Inter.

L’arbitro Bergonzi fischia l’inizio della partita che vede passare in vantaggio gli azzurri con Campagnaro dopo tredici minuti di gioco infuocati. Al quindicesimo il Milan perde Pato (fermato dagli ormai cronici problemi muscolari) ma conquista il pareggio al ventiseiesimo con l’immancabile Inzaghi.

 Il primo tempo è dominato dagli azzurri ed il secondo dai rossoneri, sia dal punto di vista tattico, di spirito e di compattezza delle squadre.

Se nel vocabolario si potesse associare un’immagine al significato della parola equità, sarebbe quella dell’1-1, Milan-Napoli, stadio San Siro, 2010.