Lo sport come strumento di coesione tra i popoli, come lingua comune che supera le diversità.
È questo il messaggio emerso dall’incontro tenutosi questa mattina all’Ordine dei Giornalisti della Campania, in via Cappella Vecchia, tra l’Amministratore Unico dell’ACN Mario Hubler e cinque giornalisti iracheni.
Un’intera giornata dedicata alla vela e a Napoli per Nagham Jabbar Ali, Ikram Zainul Arbedn Tuana, Mohanad Qasim Shafaaq, Faisel Mohammed Faqi Hassan e Altaeb Moaid, selezionati direttamente dall’Ambasciata italiana a Baghdad.
L’iniziativa rientra nel corso “Raccontare lo Sport, Unire i popoli” promosso dalla Direzione Generale Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e dall’Ussi, rappresentata a Napoli dal consigliere nazionale Gianfranco Coppola e dal presidente del Gruppo campano ‘Felice Scandone’ Mario Zaccaria ed organizzato dal Gruppo Adnkronos.
Una settimana di tempo, dal 16 al 23 febbraio, per i cinque iracheni appartenenti a religioni ed etnie differenti, per confrontarsi con colleghi italiani della carta stampata, di tv e radio sull’importanza dello sport come elemento di unità nazionale e sul ruolo che riveste un giornalista sportivo.
“Lo sport va oltre le difficoltà legate alla religione o alle varie etnie e coinvolge tutti – ha dichiarato Mohanad Qasim Shafaaq, responsabile del dipartimento sportivo per Nahrain TV e Al Huria TV – Siamo lieti di questa grande occasione che ci ha consentito di conoscere le realtà sportive dell’Italia. Prima associavamo il vostro paese al calcio, oggi sappiamo che c’è tanto altro”.
Anche in Iraq lo sport più seguito è il calcio. Qualsiasi luogo è all’altezza di questo sport: le strade, i campi, i cortili delle case. Il comitato olimpico iracheno comprende 24 federazioni, si spazia – solo per citarne alcune – dalla pallavolo all’atletica alla scherma e alla lotta. Esistono anche altre federazioni non olimpiche in cui rientrano discipline come il Karate e gli scacchi.
Una sola medaglia di bronzo vinta a Roma, nel 1960, da Abdul Wahid Aziz nel sollevamento pesi.
“Il giornalismo sportivo in Iraq ha ancora molti limiti – ha spiegato Nagham Jabbar Ali, reporter sportiva per Oman TV, Oman Radio e Qatar Radio, evidenziando le difficoltà delle donne che si dedicano ad una disciplina o decidono di iniziare il mestiere di giornalista – Ultimamente la situazione è peggiorata: tra gli anni ’70 e gli anni ’80 lo sport femminile ha vissuto un grande periodo, soprattutto per la pallacanestro, l’atletica e la pallavolo. Nelle ultime Olimpiadi di Londra hanno gareggiato solo due donne irachene, una per l’atletica, la più veloce tra le arabe, e un’altra per il tiro con l’arco. Purtroppo, in una realtà maschilista come quella irachena, è molto complicato, sia per chi intraprende il percorso dello sport sia per chi come me si occupa di sport”.
Il ruolo del giornalista sportivo diventa così indispensabile per diffondere notizie ed informazioni nazionali ed estere, al fine di intensificare il dialogo tra le varie popolazioni irachene.
In Iraq, l’America’s Cup è seguita sui siti internet, sebbene le notizie sul web non vengano sempre diffuse; la collocazione geografica del paese, inoltre, con una piccola finestra sul golfo persico, non consente una piena fruizione di sport inerenti al mare.
“Le competizioni sportive vengono sempre più vissute come business e non come promozione dello sport in quanto tale – ha dichiarato Mario Hubler durante l’incontro – Si tende ad adattare l’evento sportivo alle esigenze televisive e degli sponsor, dimenticando l’evento stesso. Vogliamo che la vela possa essere maggiormente conosciuta attraverso la Coppa America. Anche per questa ragione stiamo lavorando e pianificando una serie di iniziative con i circoli velici di Napoli e provincia che sono gli avamposti di questo sport e consentono l’avvicinamento dei giovani alla vela”.
Hubler ha spiegato nel dettaglio come l’organizzazione Coppa America si stia muovendo su due fronti: in città, per far vivere la settimana dal 16 al 21 aprile ancora meglio dell’anno scorso e all’esterno, alimentando i flussi turistici verso l’intera regione.
“L’America’s Cup è anche una vetrina per le eccellenze del nostro territorio – ha concluso Hubler- l’obiettivo è quello di convincere, attraverso l’occasione delle regate, sempre più turisti a visitare Napoli e provincia”.
I cinque giornalisti hanno proseguito con una visita a palazzo San Giacomo , dove sono stati ricevuti dal sindaco Luigi De Magistris e dove Gianfranco Coppola ha espresso, anche a nome del presidente Luigi Ferrajolo, il compiacimento dell’Ussi per la sensibilità che l’Amministrazione Comunale di Napoli ed in particolare il sindaco dimostrano sempre nei confronti dello sport e di chi lo racconta. I giornalisti iracheni si sono diretti, a conclusione della loro visita a Napoli, sul lungomare Caracciolo per vedere il luogo delle regate.