ALLUNGO FATALE, IL NAPOLI SCAPPA VIA.IL GIOIELLO DI INSIGNE ALLONTANA GLI SPETTRI DEL 3° POSTO, ORA GLI AZZURRI SONO A +7

di Enrico Fasano
Una vittoria “made in Naples”, non solo per il decisivo sigillo del più napoletano di tutti. I tre punti conquistati oggi, infatti, arrivano con la più brillante ed esaltante caratteristica del Napoli mazzarriano: il gol dell’ultimo respiro.
Eppure, a giudicare dai primi minuti di gioco, il felice epilogo sembrava impronosticabile. Era sceso in campo un Napoli pallido e sbiadito, scolorito ancora più dal gol a ciel sereno del colombiano Ibarbo. Per l’intera durata del primo tempo la squadra del tecnico toscano ha cercato di rimediare all’errore raccattando azioni offensive disorganizzate, spesso condite da imprecisioni ed egoismi.
L’intervallo però rinvigorisce gli azzurri, che escono dagli spogliatoi armati di energie fisiche e mentali fortemente amplificate. Comincia quindi un soliloquio del Napoli, bravissimo nell’afferrare con entrambe le mani le redini della partita. Il gol del pareggio e quello del momentaneo 2-1, certo, arrivano su situazioni frenetiche e confusionarie, ma sono entrambi il frutto della mole di gioco industriale dell’undici partenopeo. A poco serve la dodicesima perla stagionale di Marco Sau, gli azzurri infatti reagiscono nel migliore dei modi: testa piantata sulle spalle, un occhio al cronometro (e alla panchina, dalla quale entra il match-winner) e definitivo 3-2.
Al regalo di Insigne, visibilmente emozionato durante l’intervista postpartita nel dedicare il gol al figlioletto Carmine, si aggiunge quello (non meno gradito, ma privo di cerimonie di ringraziamento) di Vidal, che dal dischetto dello Juventus Stadium scrive +7 alla voce “distacco Napoli-Milan”. L’Europa che conta è sempre più vicina, e se fino a qualche giornata fa serviva un cannocchiale per vedere la striscia del traguardo, ad oggi il team di Mazzarri ha bisogno di un semplice paio d’occhiali. Non graduati.
ntervallo però rinvigorisce gli azzurri, che escono dagli spogliatoi armati di energie fisiche e mentali fortemente amplificate. Comincia quindi un soliloquio del Napoli, bravissimo nell’afferrare con entrambe le mani le redini della partita. Il gol del pareggio e quello del momentaneo 2-1, certo, arrivano su situazioni frenetiche e confusionarie, ma sono entrambi il frutto della mole di gioco industriale dell’undici partenopeo. A poco serve la dodicesima perla stagionale di Marco Sau, gli azzurri infatti reagiscono nel migliore dei modi: testa piantata sulle spalle, un occhio al cronometro (e alla panchina, dalla quale entra il match-winner) e definitivo 3-2.
Al regalo di Insigne, visibilmente emozionato durante l’intervista postpartita nel dedicare il gol al figlioletto Carmine, si aggiunge quello (non meno gradito, ma privo di cerimonie di ringraziamento) di Vidal, che dal dischetto dello Juventus Stadium scrive +7 alla voce “distacco Napoli-Milan”. L’Europa che conta è sempre più vicina, e se fino a qualche giornata fa serviva un cannocchiale per vedere la striscia del traguardo, ad oggi il team di Mazzarri ha bisogno di un semplice paio d’occhiali. Non graduati.