CALCIO: REAL NAPOLI, DOPPIA STOCCATA FIRMATA EX MERENGUES, AFFONDATA L'ATALANTA

di Enrico Fasano
“Vietato sbagliare”. Questo il concetto intorno al quale ruotavano i cori pre-partita dei 50mila del San Paolo. Dopo il doppio stop interista e juventino registrato nel pomeriggio, l’atmosfera si fa ancora più calda. Si parte da un ampio turnover in vista dell’esordio europeo di mercoledì, che prevede in primis l’esclusione dei due grandi protagonisti delle prime trionfali uscite azzurre: Hamsik e Callejon. A riposo anche Behrami, Britos, Zuniga e Maggio. Esordio da titolare, invece, per il gioiellino belga Dries Mertens. L’inizio non è propriamente dei migliori: l’Atalanta riesce a chiudere bene gli spazi e puó contare su un contropiede efficace e pericoloso. Poche le occasioni messe a referto nel primo tempo, nonostante il ritmo totalmente differente rispetto a quello di una qualsiasi 3º giornata di campionato. La manovra napoletana è fluida, ma inconcludente: si cerca sempre il passaggio in piú, la giocata di fino, quel tiro dalla distanza che sai già che non entrerà. È un bel Napoli, che mantiene quasi sempre il pallino del gioco in mano, ma sembra aver bisogno di un qualcosa, di una svolta. Ed allora ci pensa Benitez: fuori Mertens e Pandev, dentro Hamsik e Callejon. Ecco quindi che, improvvisamente, si accende la scintilla: all’armonia del giro palla si aggiunge una disarmante concretezza, ed a soli 5 minuti dall’ingresso dello slovacco il Napoli si porta già avanti con la seconda segnatura in campionato del Pipita. Perentorio e definitivo, poi, il 2-0 di Callejon (complice la sciocchezza dell’ex Cigarini, anticipatamente desideroso di shampoo e bagnoschiuma). È la terza dimostrazione di carattere consecutiva da parte del Napoli, che si ritrova a punteggio pieno e con già 2 lunghezze di vantaggio su Juventus ed Inter. Il progetto che ha in mano Benitez è di estremo valore, ma è solo all’inizio. La strada è lunga e tortuosa, ma il Napoli ha certamente le scarpe adatte per percorrerla. Il prossimo appuntamento è mercoledì, con i vicecampioni d’Europa. Gli azzurri se la giocano alla pari. Voi signori lì a Parigi, l’avreste mai detto?