Avellino non ci ricasca, soffre, si smarrisce,rivede gli incubi della scorsa stagione,ma tiene duro e con un guizzo finale si riprende la super sfida, spigolosa, per larghi tratti confusionaria, ma decisamente avvincente nel finale.Un derby è un derby. Quando poi non corre proprio buon sangue tra le due tifoserie si trasforma in una bolgia infernale dove conta poco la tattica e lo spessore tecnico dei protagonisti. A farla da padrone è il sangue freddo di chi scende in campo mentre i due amici di sempre , Vitucci e Molin, si ritrovano contro ed ognuno con i suoi problemi. Dimenticati in fretta gli acciacchi dei vari Hayes, Ivanov e Roberts, tutti rispondono presente all’ appello. Approccio intenso , ma con tanti errori in transizione e punti a referto col contagocce. Primi centri per Hannah e Ivanov, accenni di carburazione per il duo Lakovic –Thomas, mentre Richardson trova la prima bomba ed Avellino sopra di 4 (15-11).La Juve stringe le fila e con un tenace Vitali ed un inspirato Brooks recupera e si inventa il primo sorpasso. Il conseguente stato confusionale costringe Vitucci al timeout, anche se la strigliata serve a poco. Dentro Cavaliero, Hayes e Spinelli , Michelori e Scott gli innesti di Molin,ma la confusione imperterrita continua a regnare sovrana. Tiri improbabili ed errori a raffica da entrambe le parti. La tensione produce un basket avaro di spunti accettabili con centri sempre più rari sui binari dell’equilibrio, interrotto solo da due conclusioni chirurgiche di Cavaliero che consentono alla Sidigas di allungare di 6 (29 -23).Si riprende con una tripla di Vitali e un tap-in di Roberts mentre Lakovic si danna per conferire lucidità alle geometrie biancoverdi. Impresa titanica per l’impressionante percentuale di errori dalla distanza di Richardson e Dean anche se Caserta non è da meno con cinque soli centri su ventuno tentativi. Una bomba del redivivo Dragovic, in odore di taglio, conferisce un po’ di respiro e si va al rush finale con un discreto margine(52-44) per i padroni di casa. La Scandone ritrova ordine in attacco con il duo Cavaliero-Spinelli,mentre un nervosissimo Mordente sciupa puntualmente dalla lunetta per poi rifarsi con un missile teleguidato ed una penetrazione irresistibile. Riaffiora lo spettro della beffa dell’ultimo derby. D’incanto Caserta si ritrova. Moore e Brooks ritornano devastanti ma Lakovic e Dean rispondono per le rime. Palle da incubo che calano il sipario e stavolta per davvero.