Proprio come il dio Giano ai tempi dei romani. Una rabbia! Ma com’è possibile che nel giro di un intervallo una squadra di basket riesca a trasformarsi da brutto anatroccolo a cigno superbo capace di annullare completamente l’avversario, imponendogli un incredibile 27 a 0 e non consentendogli per tutto un lunghissimo periodo di assaporare neppure un centro dal perimetro? Una metamorfosi che ha dell’incredibile ma che rispecchia in pieno le caratteristiche di un gruppo che meriterebbe gli schiaffi. Un quintetto che ha nel suo dna una potenzialità fantastica ,e ne avevamo parlato in tante occasioni, ma che la esprime solo a comando, quando decidono gli americani. E la gara con Pesaro ne è dimostrazione lampante. Due quarti da schiaffi che ci avevano riportato sull’orlo del baratro, tanto che il presidente delle Vuelle Ario Costa, nell’intervallo si dimostrava già certo del successo facendo sottilmente capire che il discorso salvezza poteva tranquillamente essere esteso anche ai nostri. Impietrito, basito, poi, quando le telecamere lo hanno inquadrato accanto a Paolini, incapace di capire cosa fosse veramente successo e per di più solo nell’arco di cinque minuti di gioco. E come dargli torto! Bravo chi ci ha capito qualcosa. Tutto il negativo di una squadra he non riusciva a combinarne una buona, a cominciare dalle bombe da tre con un fallimentare 0 su 10 tentativi, per non parlare del numero industriale di palle perse o delle occasioni sprecate dalla lunetta, in un solo quarto si è trasformato in oro puro. E dire che ancora una volta è mancato all’appello l’elemento che doveva essere il leader di questo gruppo ,quel Sundiata Gaines che invece ha archiviato la trasferta marchigiana come la peggiore prestazione da quando gioca in Italia. Per un Banks , vero delfino di Vitucci, che si è dato da fare anche quando gli altri non rispondevano, finendo come il migliore in assoluto, si è registrata una risposta altrettanto positiva degli ex Anosike e Trasolini mentre a Justin Harper sono bastati 5 minuti per regalarci le perle più preziose del suo repertorio. Cosa sarà mai successo nello spogliatoio. Come Frank Vitucci sarà riuscito a toccare così a fondo le corde dei suoi, per convincerli ad invertire la rotta di certo non traspare dalle dichiarazioni del tecnico a fine gara, c’è solo da sperare che la formula magica gli riesca anche nel prossima mission impossible di Milano.