Alla fine, a furia di sberle prese sonoramente in casa Scandone qualcosa si è mosso. Sfogliando la margherita si correva il rischio di veder la fine del campionato senza porre rimedi ad una stagione quasi fallimentare.E’ prevalso il ricorso all’ usato sicuro con la terza chiamata del folletto Marques Green, una tecnica ampiamente sperimentata per il passato e non sempre con risultati brillanti , come nel caso di Taquan Dean o di Chris Warren . La piazza è divisa tra i grandi ammiratori del piccoletto di Filadelfia e chi non ha ancora digerito la maniera in cui si è consumato il suo ultimo addio alla canotta biancoverde. Comunque sia ,Green è atleta di enorme personalità, proprio quello che mancava , il punto di riferimento per gli sbandati di Vitucci .Peccato non averci pensato qualche giorno prima. Una maggiore tempestività avrebbe prodotto per tempo l’arrivo del nulla osta da parte della Federazione Turca ed il suo impiego sarebbe già stato possibile nella prossima proibitiva sfida con Sassari. Dunque con gli isolani Marques non ci sarà e non potrà consumare vendette ai danni della sua ex squadra, anche se la sua presenza a bordo campo potrà servire a scuotere un ambiente fortemente deluso ed in aperta contestazione col coach veneziano. Ormai è guerra dichiarata tra gli estremi della Sud e l’ex “Sindaco”, un tempo idolatrato ed ora considerato il principale artefice dello sfacelo attuale. Basterà il ritorno di Green ad un’inversione di marcia? Difficile, veramente difficile fare previsioni. Certo è che Frank con questa mossa è riuscito a recuperare credito con la proprietà, ora invece comincia la parte più difficile, quella di riconquistare il cuore dei tifosi. Con Sassari, quest’anno dimostratasi super potenza con tasso tecnico elevatissimo e superiore a qualsiasi formazione italiana, e per di più con una formazione rabberciata per acciacchi ed infortuni, sarebbe davvero troppo illudersi di spuntarla, ma il campionato non è finito e gli avversari non saranno sempre di questa caratura. Allora Vitucci è chiamato ad una nuova sfida e quest’ultima senza appello : dimostrare quanto asserito dopo l’ultima sconfitta , quando imputava il problema degli sbandamenti e delle prestazioni a corrente alternata all’assenza in campo di un faro, di un uomo guida che sapesse dettare i tempi e che fosse in grado di scuotere il gruppo nei momenti più delicati. Ora l’uomo ce l’ha e non è più tempo di chiacchiere ,c’è da passare finalmente ai fatti e dimostrare una volta per tutte che il suo non è millantato credito.
Il primo allenamento di Marques Green sotto gli occhi della dirigenza