Partita data per persa prima ancora di alzare la palla a due. Ed invece, la Sidigas che non ti aspetti, con lo smalto dei tempi migliori, decisa a non mollare , a vendere cara la pelle ,rendendo la vita difficile ai quotatissimi avversari dalle rotazioni infinite, per cedere solo nelle battute finali(70-83). Un ritorno al passato per salvare il presente, è la mossa della dirigenza Sidigas che rimettendo sotto contratto Marques Green per la terza volta prova un’inversione di rotta alla crisi che attanaglia la squadra dopo otto sconfitte nelle ultime nove gare. Green però nella sfida con Sassari non può consumare vendette da ex perchè il transfer dalla Turchia non è ancora arrivato e Vitucci deve per forza di cose ovviare con i resti di un gruppo incerottato da acciacchi ed infortuni. Sacchetti vede invece nella trasferta di Avellino una ghiotta opportunità per consolidare la terza posizione in classifica, pur avendo lasciato a casa Sosa . L’ambizioso gruppo di Sacchetti dimostra subito un’altra velocità sottolineata dagli affondi di Dyson, ma Avellino stavolta reagisce facendo a sportellate su Lawal e Brooks , trovando il primo sorpasso con il rientrante Harper (6-5).Quando arriva anche la prima tripla di Gaines ed il tap-in di Anosike la Sidigas ritrova fiducia ed entusiasmo. Un super Logan con tre incursioni vincenti prova a mettere le cose a posto e ristabilisce il perfetto equilibrio (17-17).Un tecnico chiamato a Sanders permette ad Anosike , già in doppia cifra , di fissare il punteggio del quarto sul 26 a 24. Nella seconda frazione la Dinamo si aggrappa ad una difesa più attenta, affidandosi ai recuperi dello squalo Logan mentre le seconde linee irpine non fanno altro che generare confusione. Gli isolani prontamente ne approfittano e con Sacchetti schizzano a + 7 (28-35). Una tripla di Hanga restituisce fiato alla Scandone che al riposo lungo limita i danni chiudendo sotto di 4 con una bomba di Gaines proprio sulla sirena. Nel terzo periodo la troupe di Sacchetti prova a forzare ma Avellino tiene botta soprattutto con un Banks ritornato quello dei tempi migliori, finendo ancora a stretto contatto (56-61).Rush finale. Gambe molli e mente annebbiata fanno la loro parte ed Avellino non riesce a contrastare con la stessa efficacia le folate isolane. Sanders e Logan affondano impietosamente e in un attimo si spengono luci e partita .