Roba da mangiarsi le mani. Con chi prendersela, con Allison che ha sfoderato l’intervento salva-Champions per il Liverpool o con Arcadius Milik che dopo aver stoppato la palla ad un passo dal portiere dei Reds, non ha avuto la freddezza di fulminarlo? All’ultimo respiro insomma, tutto nel giro di qualche istante. Fuori dalla Champions con la rabbia in corpo e il cuore in frantumi, dopo aver sofferto però per gran parte di un match dentro-fuori che il Napoli tutto sommato aveva iniziato anche bene. Prima di Milik aveva sbagliato pure Callejon, purtroppo. Pensate un po’ che fregatura. Malgrado tutto si poteva difatti raddrizzare la situazione con un solo gol, quello che invece il Napoli sotto pressione ha incassato per una divagazione lì in difesa e non è riuscito a ricambiare.. Eppure l’inizio non era stato male. Azzurri in linea e in grado di ribattere con un paio di incursioni tali da far traballare l’iniziale sfrontatezza a bordo campo manifestata da Klop. Ma dal colpaccio incassato da Mertens da parte di Van Dijk con un’entrataccia assassina, la direzione di marcia ha assunto un altro percorso sul quale gli Azzurri sono stati costretti dagli avversari. Pressing e aggressività. Il Liverpool ha assunto il controllo del centrocampo tenuto in piedi per quel che si poteva da Allan sempre di corsa in lungo e in largo per dare protezione alla difesa ormai costretta a giocare venti e più metri dietro la consueta linea, sotto la pressione e le incursioni degli inglesi. Una chimera il possesso palla raccomandato da Ancelotti. Bye-bye Champions. Si va in Europa League. C’è da mandare giù il rospo, proprio quando si immaginava di fare il grande salto attraverso quella che sembrava una meritatissima qualificazione. Così non è stato, per un gol appena, proprio come capitò al Napoli di Benitez non troppi anni fa. Quel che è fatto è fatto, comunque, pur se il morale è precipitato sotto i tacchi. Da considerare però che la squadra del cuore in questo maledettissimo girone, di cose belle ne ha fatte, eccome. Non è un caso d’altronde, la prima posizione in classifica e le due partitissime giocate al San Paolo proprio contro il Liverpool ed a Parigi con il Psg. C’è da dire pure che nessuno avrebbe mai immaginato che il Napoli avrebbe fatto così bene, così come è stato, inserito nel girone di due superpotenze europee. Cosa fare adesso? Lasciarsi andare alla depressione e cedere su tutta la linea o rimboccarsi le maniche facendo tesoro di quest’ultima esperienza? Tocca riavviare la giostra, c’è ancora tanta roba su cui mettere le mani e di mollare non se ne parla proprio. Un antico monito d’altronde la dice lunga, “guai ai vinti”, e la squadra del cuore non si dà affatto per vinta. Bisogna crederci. (Foto Ciro De Luca)