Azzurri fuori dalla Coppa Italia, il Milan va in semifinale con una doppietta del bomber Piatek. Ancelotti si scusa

A capo chino e con mille rimpianti. Il Napoli lascia la Coppa Italia silurato a morte dall’ultimo arrivato in casa Milan, un bomber di razza, il polacco Piatek che  per dirla alla Ancelotti, in rossonero non è mica andato per pettinare le bambole. Due bombette, due terrificanti conclusioni e la squadra del cuore è andata a fondo. Va detto pure però che altrettante ciabattate difensive in diciassette minuti – al 10’ e al 27’ – cioè gli errori di Maksimovic e poi di Koulibaliy – hanno aperto la ferita  che il Napoli non è più riuscito a risanare, naturalmente senza togliere alcun merito a Piatek che ha regalato alla sua nuova squadra la semifinale. Ma nell’insieme c’è da mettere in chiaro che il Napoli in realtà non c’era, il Napoli visto a San Siro – soprattutto in Coppa Italia – non era affatto la bella squadra in grado nel corso della stagione in corso  di capovolgere la partita con la sua bellezza scenica, con la sua aggressività e con le trovate tecnico-tattiche di Carletto Ancelotti. Un altro Napoli quello di San Siro, sia in campionato sia nella coppa, in cui dopo pochi giorni sullo stesso palcoscenico è apparso perfino molto ma molto meno brillante: fin troppo prevedibile, azioni eccessivamente elaborate, squadra troppo lunga,  piuttosto lenta e senza idee né spessore. In realtà Ancelotti ha rispolverato almeno inizialmente il 4-4-2, per poi cambiare un tattica un altro paio di volte prima di arrivare  all’inutile attacco sfrenato finale, così come inutili sono i dati relativi al possesso palla: sessanta percento al Napoli, quaranta per cento il Milan, talvolta come il Napoli di Sarri. Ma cosa non ha funzionato nel bis di San Siro? Di Maksimovic  e di Koulibaly si è già detto, giusto. La serataccia azzurra è partita da lì, ma non va tralasciata la prestazione nient’affatto all’altezza di Allan, probabilmente ancora tormentato dentro di sè dal mancato trasferimento al Psg: sempre fuori dalla partita il brasiliano, mai incisivo nemmeno nella propria metà campo, lasciato deliberatamente al Napoli dal Milan che dopo i due gol di Piatek si è dedicato esclusivamente a barricarsi davanti a Donnarumma. E Insigne? E’ il calciatore di Ancelotti che su dieci tiri complessivi degli azzurri, ne ha fatti dieci. Ma niente di più, resta ancora a bocca asciutta, dall’inizio dello scorso novembre. E meglio non hanno fatto nemmeno gli altri e cioè Milik, Mertens e pure Ounas, mandato in campo per schiodare il risultato all’inizio del secondo tempo al posto di Allan. Allo stesso modo nient’affatto incisivo Ghoulam, mentre Fabian Ruiz – nel centrocampo a due con Zielinski dopo l’uscita di Diawara per Merten – ha finanche assunto una posizione più offensiva, tuttavia senza nessun particolare risvolto. Nel convulso disperato finale Ancelotti ha  tirato fuori Malcuit per Callejon ma è stato tutto inutile. Troppa gente lì davanti e dentro l’area rossonera. In semifinale ci va il Milan, al Napoli resta l’Europa League, con le scuse di Ancelotti.