E’ l’ultimo Ancelotti a parlare, ad affrontare un po’ tutti gli argomenti all’ordine del giorno e qualche questione spinosa, dal numero di gol eccessivi incassati a quelli non indifferenti e naturalmente in positivo segnati in uguale misura, ben sette, dall’impiego dei giocatori nella rosa, ai singoli calciatori e alle loro qualità, alle partite da giocare nell’immediato, alla questione spogliatoi, al sistema di gioco e soprattutto sulle ambizioni e sui traguardi da raggiungere; quest’ultimo il punto più importante affrontato dal tecnico azzurro all’indomani della sosta e alla vigilia della partita con la Sampdoria da lui definita “insidiosa”, ma dalla quale – inutile sottolinearlo – si aspetta i tre punti. Si comincia con le prospettive e il grande progetto preparato per la squadra del cuore: nella corsa scudetto il Napoli è dentro fino al collo: “Il Napoli ha sempre lottato e vogliamo lottare sempre di più per vincerlo e non per arrivare secondi”, sul tavolo della discussione i sette gol incassati in due partite, troppi per una squadra di vertice: “Mi dà fastidio una cosa simile. Prendere 7 gol non fa bene. E’ stato ribaltato il discorso della mancanza di essere concreti in fase offensiva dove comunque ne abbiamo segnati altrettanti. Dai miei giocatori voglio tirare fuori il massimo, sia chiaro. Dobbiamo fare un bel calcio, un calcio che appassiona, che entusiasma e che diverte”, con quale sistema di gioco il 4-3-3, il 4-4-2 o il prediletto 4-2-3-1, mal eseguito a Firenze e Torino?, un quesito che rende perplesso Ancelotti e spiega il perché: “Il Napoli non ha mai giocato col 4-2-3-1. Abbiamo giocato invece sempre con il 4-4-2, con Milik e Mertens, il primo era punta centrale con Dries insieme ad altri tre; dietro non abbiamo mai difeso con soli 4 difensori. Nel 99 percento delle partite giocheremo con il 4-4-2”, sarà, però si ricordano altri discorsi e altri atteggiamenti tattici a Firenze e Torino, rispetto al 4-4-2. Viene da pensare ad una nuova inversione di modulo, ad un successivo ripensamento, forse dovuto alla mancanza di un altro mediano accanto ad Allan nel 4-2-3-1, con le dovute caratteristiche per quel ruolo, carenza che il tecnico non riconosce. Capitò anche a Benitez che voleva Mascherano e che invece ottenne David Lopez,una bella differenza. Ancelotti parla invece di una mancanza di equilibrio che occorre correggere, insomma si tratterrebbe di una distanza eccessiva tra i reparti, da annullare: “La fase difensiva non è un problema individuale, ma riguarda sempre il gioco di squadra”. Risolto intanto il problema spogliatoi, chiuse le polemiche? “Sono intervenuto con il cuore in questa storia. Gli spogliatoi dovevano essere consegnati il 31 agosto. Al 10 settembre ciò non era ancora avvenuto, ecco perché ho manifestato la mia amarezza. Ora saranno ok. Napoli merita uno stadio all’altezza della situazione”, una stoccata all’assessore allo Sport del Comune di Napoli Ciro Borriello. Ha detto che il Napoli deve pensare a vincere e non deve prendere sette gol: “Sono d’accordo. Nessuno è contento nemmeno che gli spogliatoi non siano pronti ad un giorno dalla gara”. Già, c’è la Samp. E’ pronta la squadra?, ci sarà turnover? “Le condizioni dei nazionali sono buone. Insigne e Milik hanno iniziato a lavorare con gli altri. Problemi non ce ne sono più. Sono io che devo decidere, anche per Lozano rientrato giovedì sera. Inizia un ciclo di 5 partite importanti, 4 in casa. Non pensiamo al Liverpool ma alla Sampdoria. Abbiamo lavorato sugli errori commessi”. Via alle rotazioni: “Sì, è indispensabile utilizzarli tutti. La qualità della rosa mi permette di farlo”. Llorente titolare o in campo in corsa? “Non vi meravigliate se dovesse giocare dall’inizio, magari non per 90 minuti”, e Milik? “Il problema al retto femorale è sparito. E’ completamente recuperato. Parlerò con lui”. E Allan? “E’ molto importante per noi, entrerà nelle rotazioni nelle prossime gare”, martedì il Liverpool: “Lo conosciamo bene. Ora c’è la Sampdoria che è pur sempre una squadra insidiosa”.