Male, malissimo. E’ clamoroso: il Cagliari a sorpresa sbnca il San Paolo con un gol trovato poco prima della conclusione del match, segnato attraverso un contropiede fulminante con un colpo di testa di Castro. Una punizione davvero eccessiva per l’ennesima formazione degli azzurri benchè rivoluzionata con otto cambi. Ma va considerato che probabilmente è tutto maturato nel primo tempo quando il Napoli ha affrontato i vogliosi e combattivi isolani di Maran molto al disotto del suo abituale consueto standard: possesso palla lento e noioso e senza sbocchi con pochi rifornimenti lì davanti per Lozano, Mertens e Insigne, senza nessuna possibilità di trovare soluzioni adeguate. E’ andata molto meglio nella seconda parte ma è stato comunque tutto inutile, inutile la mezza rivoluzione tattica e inutile l’assalto alla roccaforte del Cagliari, un autentico muro per Llorente e Milik (entrati per Lozano e per Insigne) che con Mertens hanno giocato le carte della disperazione, confortati da due pali ma nulla di più. Ha cercato di dare una mano anche Koulibaly tenuto fuori per il suo turno di riposo ma entrato in gioco nella seconda parte per prendere il posto di Maksimovic, fuori causa per un colpo incassato. Il gigante della difesa spedito in campo nella ripresa ha beccato il cartellino rosso per proteste giacchè Llorente era stato trattenuto nell’area avversaria prima della ripartenza che portava al gol Castro. Ed è finita così, nell’amarezza e tra la delusione generale. Ancelotti tuttavia ha puntato i piedi e non ritiene affatto il Napoli al difuori dai giochi per lo scudetto. Ecco le sue ragioni in netta contrapposizione con punti di vista del tutto diversi: “Siamo molto dispiaciuti per il risultato perché la partita è stata ben giocata. Abbiamo creato tantissimo, abbiamo centrato due pali e fermate le loro ripartenze. Siamo stati sempre molto attenti e non abbiamo corso nessun rischio. Scudetto? Per noi non è cambiato nulla. Abbiamo perso complessivamente due partite. A Torino abbiamo meritato di perdere mentre qui meritavamo di vincere”. A questo punto con l’Inter in testa a sei punti dal Napoli e la Juve a quattro, cosa tocca fare? “Non ci dobbiamo far condizionare dal risultato. La cosa più sbagliata è fare le valutazioni sul risultato e non sulla prestazione”, Ancelotti si infervora: “Se si vuole criticare ad ogni costo allora sì la classifica piange, ma io non mi preoccupo, per me la squadra ha giocato un’ottima partita”. Il capitano Insigne getta acqua sul fuoco e invita alla calma, alla moderazione. Il Napoli e vivo e ripartirà immediatamente: “C’è dispiacere perché abbiamo creato tanto, ma non avevamo cattiveria sotto porta. E’ un risultato che non ci aspettavamo, ma non è un funerale. Domenica faremo l’impossibile: recupereremo”, è proprio quello che tocca fare.
Il Napoli ha giocato così: Meret; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic (46’ Koulibaly), Mario Rui; Callejon, Allan, Zielinski, Insigne (74’ Milik); Lozano (66’ Llorente), Mertens.