Sempre peggio, tutto a rotoli, che peggio non si può. Un altro naufragio, un altro tonfo in verticale con il precipizio che si sta aprendo sotto i piedi, da non crederci. Eppure è così: nemmeno la terapia di Ringhio Gattuso funziona per ridare spirito, forza e qualità al Napoli che va kappaò al San Paolo colpito a morte e che con un gol per tempo affonda sempre di più. Stavolta è la Fiorentina a portarsi via i tre punti facendo “viola” gli azzurri a tutti i livelli, dopo le sconfitte finora subite a Fuorigrotta con Cagliari, Bologna, Parma e Inter. Drammatici i numeri. Preoccupante la classifica. Stravolto Gattuso, le catene a destra e sinistra per niente efficienti in una difesa rimescolata più volte nel corso della stessa partita, pur sempre priva di Koulibaly ancora in recupero insieme con Maksimovic, i grandi assenti. Certo è che si soffre eccome, sul campo gli azzurri e sugli spalti i tifosi, che hanno largheggiato nelle bordate di fischi a fine primo tempo e al termine di una partita disastrosa, condita dai cori “vergogna, vergogna…”. Eppure l’impegno c’è stato, ma senza né capo né coda, malgrado l’innesto di Demme che Gattuso ha fatto entrare però nella seconda parte al posto di un Allan fino a quel momento inesistente e che arrabbiato come era, si è infilato direttamente negli spogliatoi. Il mister ha tenuto invece in campo Fabian Ruiz, centrale basso – per modo di dire – e poi mediano dopo l’ingresso del tedesco ed anche mezzala quando sono aumentate ansia e preoccupazioni con i minuti che passavano. Anche il nuovo timoniere va detto, per motivi di emergenza e per opportunità tecnico-tattiche, ha cambiato assetto, ruoli e posizioni creando probabilmente disorientamenti che non hanno fatto bene alla squadra, così come è avvenuto con Ancelotti nel posto di comando. Andiamo al sodo, saggia e concentrata la Fiorentina con alcuni viola letteralmente scatenati nel contropiede ed a segno con Chiesa (26’) che ha finalizzato dopo due cambi di gioco. Con un altro possente devastante contropiede avviato sempre da Chiesa e concluso con un secondo gol firmato da Vlaovic, 74’, i gigliati hanno chiuso il conto. Tutt’altra cosa lì davanti nel Napoli che con Insigne, Callejon, Milik, Lozano e Lorente non ne ha indovinata una. Avvilito ed a pezzi Gattuso nel dopopartita, alla quarta sconfitta in cinque gare: “Abbiamo toccato il fondo, anzi siamo sprofondati, abbiamo sbagliato tutto, agli avversari abbiamo fatto il solletico, non c’è furore agonistico, c’è molta delusione. Innanzitutto c’è da chiedere scusa ai tifosi e alla città. Siamo stati imbarazzanti, inguardabili, meritiamo i pomodori. Non abbiamo fatto passi indietro, peggio, perchè non funziona nulla, siamo una squadra piatta in campo e che dovrà cominciare a dirsi tutto in faccia. Ma è inutile scagliare pugni sul tavolo, non serve a nulla. Non so di cosa si sta soffrendo: se c’è qualcuno ha perso l’entusiamo o chi vuole andare via o se è la questione delle multe. So che ci sto mettendo la faccia e che con il mio staff ci stiamo cercando soluzioni. Non mi piace parlare di alibi e di atmosfera che al San Paolo non c’è più. Adesso non dobbiamo pensare alla Champions ma guardare la classifica, guardarci tra di noi e trovare soluzioni per capire che cosa abbiamo dentro e dove andiamo. So soltanto che stiamo giocando col fuoco. Per uscire da questa situazione ci vogliono gli occhi della tigre!…”, a capo chino e avvilita anche la squadra che dopo due mesi dall’ammutinamento scatenato per non andare in ritiro, stavolta di propria spontanea iniziativa e volontà ha deciso di chiudersi a Castelvolturno andandoci con i propri piedi. Servirà a qualcosa?…