Coppa Italia - Napoli avanti tutta in semifinale. Sconfitta la Lazio eliminata con un gol di capitan Insigne. Pace fatta con i tifosi: tutti a cantare alla fine della battaglia con i biancocelesti

L’esultanza di Lorenzo Insigne (foto dalla pagina Facebook della SscNapoli)

La resurrezione. L’urlo possente e liberatorio fa tremare il Tempio, mentre il capitano Insigne solleva le braccia al cielo e canta con la gente del San Paolo una vecchia e dimenticata melodia tornata improvvisamente d’attualità “…un giorno all’improvviso…”. E’ pace fatta; con un gol di Lorenzinho il Napoli vola in semifinale di Coppa Italia con pieno merito e dopo una battaglia infinita ed a viso aperto contro la Lazio, la migliore squadra del momento a tutti i livelli. Se la sono giocata facendo la faccia feroce gli azzurri, con Gattuso indemoniato a bordo campo, così come lo erano Insigne ed i suoi compagni di squadra sul terreno di gioco in un match senza esclusione di colpi e di profonde emozioni, ansie, preoccupazioni e batticuore per tutto quello che è successo nel corso del match. Dal gol del capitano a tambur battente, al penalty sballato poco dopo da Immobile scivolando sulla palla, all’espulsione per un secondo giallo di Hysay (tra l’altro autore del penalty concesso alla Lazio), al rosso per proteste a Lucas Leiva, cosa che ha rimesso le squadre difronte nel dieci contro dieci, ad un gol di Immobile in fuorigioco, ad una traversa del bomber di Torre Annunziata, seguita un minuto dopo (85’) da un incrocio dei pali colpito da Mario Rui con l’altro piede, al palo di Milik su colpo di testa ed al palo di Lazzari e al gol a seguire di Acerbi, annullato per fuorigioco in un finale incandescente e mozzafiato. Insomma di tutto e di più. Il Napoli ci è arrivato con una mezza rivoluzione attivata per l’ormai cronica emergenza in difesa e per la necessità di conferire maggiore solidità nel settore di centrocampo rinforzato da Demme e da Robotka che ha dovuto però lasciare il terreno di gioco quasi subito a Luperto per motivi tattici, a causa dell’espulsione di Hysaj. Settore centrale in cui più tardi il tecnico ha chiamato all’opera prima Elmas per Callejon e poi Fabian Ruiz entrato ad un quarto d’ora dalla fine per dare una mano sulla trequarti del Napoli, al posto di Insigne, in un finale rovente che ha tenuto i rispettivi allenatori col fiato sospeso sulle due panchine e la gente sugli spalti. Alla fine tutti a saltare di gioia per festeggiare l’ingresso in semifinale di Coppa Italia e una vittoria che mancava al Napoli dal 19 ottobre, un preludio che nemmeno si immaginava per la partita di domenica sera con Madama la Juve dell’ex comandante Sarri. Gattuso alle stelle è ancora su di giri nel dopopartita: “Ho visto il veleno, il sacrificio, l’anima anche da chi è entrato più tardi: non dobbiamo perdere tutto questo”. La speranza è sulla continuità: “Dobbiamo darla con i risultati e recuperando gli infortunati, voglio averli tutti, poi diventerà difficile fare le scelte”. Tutti a cantare alla fine: “Spero di vedere sempre di più questo entusiasmo, lo vorrei da 40-50mila tifosi, mi taglierei le vene, per noi è un valore aggiunto”. Demme e Lobokta subito in partita: “Complimenti al presidente e a Giuntoli che li hanno portati a Napoli. Si è rivisto lo spirito giusto, anche se abbiamo sofferto e se a tratti siamo stati fortunati e sfortunati”, avanti così.