In vista della ripartenza dei campionati di calcio il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, ha incontrato il segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, accompagnato dal segretario Guido D’Ubaldo, e il presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, Luigi Ferrajolo. Nel protocollo definito dalla Federcalcio con il ministro Spadafora è prevista attualmente negli stadi per ogni partita una presenza esigua e del tutto insufficiente della stampa. Per l’esattezza: 20 posti per giornalisti della carta stampata, dei siti web e per i fotografi. Più altri 20 per le radiotelevisioni, titolari dei diritti.
Gravina ha condiviso le preoccupazioni espresse da tutti e che avevano spinto l’USSI a sollecitare l’incontro, riconoscendo l’esiguità dei posti concessi. Ha promesso che tra una settimana, quando incontrerà il ministro per verificare la possibilità di rendere meno restrittivo l’attuale protocollo, definito quando la situazione sanitaria era ancora molto critica, si batterà per le esigenze della stampa. L’evoluzione in corso della pandemia dovrebbe, infatti, consentire una attenuazione delle attuali misure troppo restrittive.
Lorusso, Verna e Ferrajolo ne hanno preso atto sottolineando però l’esigenza inderogabile di garantire un’informazione pluralistica e di tutelare in modo corretto il diritto-dovere di informare esaurientemente su uno sport e un settore ritenuti importanti per il Paese.
“Venerdì, dunque, ci sarà un incontro in Lega promosso dal direttore comunicazione della Serie A Dallari con gli uffici stampa delle società di calcio, per stabilire la cosa più spinosa – ha dichiarato il vicepresidente nazionale dell’Ussi, Gianfranco Coppola -: ovvero i criteri di selezione degli accrediti che noi contiamo di triplicare almeno rispetto ai 20 attualmente definiti. Quando è stato varato il protocollo e Gravina è d’accordo con noi l’emergenza Covid era più pressante. Quindi proviamo a far crescere il numero degli accrediti. Ma è anche vero che bisogna ben fissare i criteri di valutazione per gli ingressi allo stadio e sarà sicuramente una vertenza difficile”.