Salernitana, Ussi Campania e Sugc condannano dichiarazioni contro il collega Scapaticci

Il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e l’Ussi Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’ esprimono ferma condanna per le dichiarazioni rese dal direttore sportivo della Salernitana, Mariano Fabiani il quale nel corso di una conferenza stampa ha leso l’onorabilità e la professionalità di un collega giornalista, ‘reo’ di aver chiesto, attraverso una lettera aperta pubblicata dal quotidiano ‘Le Cronache’, l’intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca nei confronti dei proprietari della società perché mantengano fede ai loro impegni.
Il dirigente non ha espressamente citato il giornalista che intendeva accusare ma è di tutta evidenza che si tratti del collega Enrico Scapaticci il quale negli ultimi tempi sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della tifoseria salernitana, attraverso interventi su organi di informazione e sui social, contestando l’operato della società.
Riferendosi al cronista sportivo che aveva chiesto l’intervento del presidente De Luca, il direttore della Salernitana lo ha definitivo con tono dispregiativo uno ‘pseudo giornalista’.
Accusare la stampa che si ritiene non essere allineata alla dirigenza di una società di calcio è un esercizio non nuovo e che anzi negli ultimi tempi si va manifestando con sempre maggiore intensità, non solo a Salerno o in Campania ma in molte altre parti d’Italia. L’insofferenza nei confronti dei giornalisti liberi e non piegati agli interessi di parte rappresenta una grave minaccia nei confronti della libertà di stampa che va segnalata e combattuta.
Il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e l’Ussi Campania, nel ricordare che la stampa lavora per esclusivamente nell’interesse dell’opinione pubblica e non conosce padroni, fanno appello ai proprietari della Salernitana Calcio perché ripristinino al più presto, come è loro dovere, un rapporto corretto con tutti i giornalisti, anche con quelli non ritenuti ‘amici’.