Porta bene l’Arena Maradona agli azzurri per la prima volta in scena in campionato nello stadio intitolato al grande capitano. E porta bene anche la maglia in stile nazionale argentina, ma non è stato facile aver ragione della Sampdoria di Ranieri che le difficoltà le ha create eccome, passando in vantaggio nel primo tempo con Jankto, attraverso un rapidissimo capovolgimento di fronte. Sarà stata un po’ di stanchezza emersa per il match di giovedì con la Real Sociedad, sarà per i soliti problemini per il controverso possesso palla lezioso e mai ben sfruttato e finalizzato, fatto sta che la Samp ha approfittato del ritmo basso e delle poche idee del Napoli espresse nel primo tempo. Evidentemente Gattuso ci ha pensato un po’ su e nella ripresa ha dato via libera a Petagna e Lozano. Guarda un po’ i due che hanno cambiato la partita e che a braccetto sono entrambi andati a rete, tutti e due con altrettanti colpi di testa: prima il pareggio di Lozano (53’) e poi il gol-vittoria (68’) di Petagna, un carro armato piazzato nell’area della squadra di Ranieri, ma anche in grado – così come ha fatto più tardi – di dare una mano per sbrogliare qualche matassa complicata nella fase di non possesso quando Candreva e altri suoi compagni hanno tentato il tutto per tutto per recuperare. In campo però c’era un altro Napoli, molto più deciso, più pratico, più convinto e più efficace ed in grado non soltanto di colpire grazie alla panchina lunga, ma anche di esprimersi al meglio attraverso un gioco fluido e superiore rispetto alle qualità dell’avversario. Il ribaltamento in realtà si è determinato attraverso l’ingresso in campo di Petagna al posto di Ruiz e di Lozano entrato per Politano. Grigno a quel punto ha arretrato sulla trequarti Mertens dal ruolo di prima punta e spostando Zielinski a centrocampo, un po’ più avanzato. A quel punto nel giro di otto minuti è cambiato tutto: Lozano al sesto gol stagionale in campionato ha infilato di testa Audero e più tardi e cioè quindici minuti dopo e sempre di testa, Petagna ha giustiziato la Samp non più in grado di creare problemi a Meret se non al 70’ quando il doppione di Ospina ha dovuto mandare in angolo una pericolosa conclusione da lontano di Candreva. Per la cronaca erano già entrati per dare una mano anche Mario Rui per Ghoulam e Bakayoko per Demme (60’) mentre altre occasioni non ce ne sono più state né prima né dopo per i giocatori di Ranieri, ormai frenati dal nuovo slancio degli azzurri, saldamente consolidati al terzo posto in graduatoria con 23 punti, in zona Champions ma anche nel giro delle aspiranti allo scudetto. Se ne saprà di più mercoledì sera nella sfida d’alta classifica con l’Inter, mentre Gattuso ha espresso il suo punto di vista sulla partita giocata con la Samp: “Sapevamo che avremmo potuto far fatica. Il primo tempo abbiamo giocato malissimo. Ci sta da soffrire in queste partite. Nel secondo tempo l’abbiamo ribaltata. Lozano è un giocatore veloce, riesce a fare tutte e due le fasi. L’anno scorso cadeva per terra. Politano ha accusato un po’ di fatica, ci può stare visto che si gioca ogni tre giorni, l’importante è non stare con il…musino. I giocatori mi abbracciano dopo i gol? Nello spogliatoio c’è una foto, a volte mi vogliono bene, a volte mi sputano in faccia. Fabian era dispiaciuto, bisogna stare con la testa alta. Io sono un po’ antico, dico pane al pane e vino al vino. Non ho peli sulla lingua, non mi piace recitare. Dobbiamo andare tutti nella stessa direzione…”, nel Napoli c’è anche la direttrice di marcia dell’Europa League, quindici ore dopo i tre punti conquistati contro la Samp, il sorteggio a Nyon farà conoscere il prossimo avversario in Europa League. Questo il tabellino del Napoli contro la Samp (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Ghoulam (M. Rui, 60’); F. Ruiz (Petagna, 46’) , Demme (Bakayoko, 60’); Politano (Lozano, 46’), Zielinski (Lobotka, 77’) Insigne; Mertens.