Azzurri in semifinale di Coppa Italia: Insigne e compagni si scatenano contro lo Spezia nella prima parte mettendo a segno ben quattro gol con Koulibaly, Lozano, Politano ed Elmas, cedendo poi armi e bagagli agli avversari che recuperano in parte segnando due reti in tre minuti con Giasi (70’) e con il napoletano Acampora (73’). Insomma un Napoli a due facce, esaltante e irresistibile nel primo tempo quando si è scatenato, in difficoltà e sofferente sulla pressione avversaria nel secondo tempo quando i liguri non avendo più nulla da perdere hanno messo alle corde gli azzurri, non riuscendo però a capovolgere un risultato ormai acquisito dai calciatori di Gattuso, attesi in semifinale contro l’Atalanta il 3 febbraio all’Arena Maradona e sette giorni dopo a Bergamo nel match di ritorno. A fine partita sono tuttavia esplosi i risentimenti e la rabbia di Rino Gattuso per le voci e il giro di chiacchiere che lo hanno chiamato in causa e coinvolto dopo la sconfitta di Verona: le dimissioni richieste quasi a furor di popolo e la “fiducia” che gli ha espresso il presidente De Laurentiis il giorno prima della partita con lo Spezia. Gattuso si ribella: “Siamo stati bravi stavolta, ma contro lo Spezia abbiamo creato di più in campionato. Con il Verona potevamo raddoppiare, non è successo ed abbiamo perso. Dobbiamo stare tranquilli e lavorare. Non mi danno fastidio le voci, sono un professionista. Ringrazio i ragazzi per quello che mi viene dato. Non capisco perché a me viene chiesto di dimettermi, ad altri colleghi no. Mi sono dimesso al Milan perché non credevo di poter fare di più. Poi se i risultati non vanno bene, me lo dirà la società. Di Padre Pio ce n’è stato uno, qui non mi dimetto, faccio il mio lavoro. Lo faccio da quattro anni in serie A e sono alla quarta semifinale di Coppa Italia. Vorrei vedere l’Inter senza Lukako e Lautaro. Osimhen ha fatto sei partite, Mertens manca dall’Inter”. La fiducia del presidente ha dato serenità agli azzurri ed a Gattuso?: “Ha parlato con la squadra e mi ha tranquillizzato anche se non ne avevo bisogno. Io faccio il mio lavoro, se non va bene pazienza. Siamo in semifinale di Coppa Italia, guardate dove sono Real Sociedad e Az Alkmaar. E sembra che non abbiamo fatto nulla. Nessuno mi ha regalato nulla, io non mi deprimo. Qui però è difficile vincere. Se mi girano i due minuti vado ad allenare in Kuwait. Io lavorerò finchè me lo fanno fare. Mi sembra eccessivo quello che sta succedendo qua. Sto buttando il sangue dalla mattina alla sera”, le chiacchiere, le voci: i contatti del patron con altri allenatori, i termini del problema sono ancora aperti: Parma e Genoa altre due tappe della questione, il contratto congelato, così dicono.