Addio ad Emilio Acampora. Fu lui ad inventare la Consulta Medica nel calcio. E' nella Grande Storia del Calcio Napoli

Rispetto, riservatezza, competenza e amicizia: Emilio Acampora storico e saggio medico sociale di lungo corso del Calcio Napoli aveva trasferito innate doti non comuni nella sua attiva profonda sensibilità portandole nel campo della medicina sportiva e non solo, per anni ed anni. Puntava il suo lavoro in un presente di totale dedizione, doti che proiettava anche nel futuro per quanto riguarda il suo settore in cui può definirsi un innovatore assoluto: fu tra i primissimi – e probabilmente anche il primo in assoluto nel calcio italiano – a creare nel mondo dei club del football  la Consulta Medica, composta da grandi professionisti di ogni specializzazione e specialità ed anche da luminari, ai quali venivano sottoposti con immediatezza e naturalmente risolti in tempi adeguati ogni problematica che potessero riguardare i calciatori professionisti componenti della rosa di prima squadra della SSC Napoli. Restano di lui le immagini che si portano dentro gli ex calciatori azzurri che affidavano ad Emilio le loro problematiche e resta in grandissima evidenza il rapporto di strettissima amicizia e fiducia tra lui e Diego Armando Maradona, rapporto innanzitutto di straordinario affetto, mescolato alle necessità di carattere strettamente terapeutico. Insomma Emilio era la personificazione dell’antico medico di famiglia, saldissimo nei suoi principi professionali totalmente e frequentemente aggiornati nella medicina passo dopo passo, giorno dopo giorno. In tutta serenità di lui si può dire che gli bastava un’occhiata per giungere ad una soluzione a tambur battente nell’interesse della persona a lui rivolta sotto il profilo medico e medico-sportivo. Era fatto così: severo e forte con i recalcitranti e dolcissimo con i più deboli caratterialmente e timorosi. Proverbiale la sua tutela della privacy  nell’esclusivo interesse della persona a lui affidata e splendido anche il suo rapporto con i giornalisti sportivi al seguito della squadra azzurra. Emilio ti informava compiutamente  e dava tutto quello che serviva e che era indispensabile per far conoscere al pubblico, ai tifosi del Napoli, lo stato di salute di un calciatore infortunato e dell’intera squadra. Schiettezza sì, ma anche riservatezza, mai un concetto o un resoconto fuori posto o al di là dei limiti imposti per la tutela di chicchessia.  Si staccò dal mondo del calcio e dal Napoli che ha continuato ad amare profondamente ed a cui aveva dedicato i migliori anni della sua vita, ad ogni livello. Ho avuto la fortuna di incontrarlo spesso. Dovevi soltanto ascoltarlo per capire cosa si portava dentro verso i colori azzurri e verso tutti i calciatori a lui affidati. Mai una parola fuori posto: i suoi racconti – senza mai svelare le memorie mediche dell’interessato – ti incantavano. Anche lui, da ieri, entra a far parte di diritto della Grande storia del Calcio Napoli. Un indimenticabile, Ciao Emilio.