Obiettivo centrato,ma quanta fatica! .Dimenticare in fretta Milano,la parola d’ordine in casa Sidigas.Cancellare la disastrosa trasferta lombarda con un successo convincente sulla Sutor, l’ultima fermata per agguantare il treno delle final eight di Coppa Italia.Ed Avellino alla fine l’ha spuntata per 103 a 92 su una Sutor a corto di munizioni per il divorzio da quel Collins che doveva garantirle la permanenza nella massima serie. Montegranaro parte con il quintetto collaudato composto da Mayo,Cinciarini,Mitrovic,Skeen e Sakic mentre Vitucci recupera Lakovic già dalle prime battute. Del Cincia il primo affondo ,prontamente imitato da Mitrovic.Skin perfeziona l’allungo e dopo tre minuti di gioco ,complice gli errori a ripetizione degli irpini ,Sutor saldamente in testa (2-10).A canestro per Avellino il solo Thomas,il più positivo con tre centri di fila. Punti importanti che tengono a galla la barca di Vitucci in un momento di gran confusione fin quando non si scaldano i cecchini Ivanov e Lakovic che colmano il gap con triple stratosferiche .Lo sloveno ne mette addirittura tre di fila,altrettanto fa Richardson e la Sidigas chiude il periodo avanti di due per una prodezza di Mayo sulla sirena.Il contributo degli innesti di Spinelli,Dean e Hayes hanno un peso specifico pari allo zero e Dum Dum Lauwers ne approfitta per riproporre una delle sue triple micidiali che riportano avanti la Sutor (28-31),scatenando contemporaneamente la reazione di campioni come Hayes e e Dean che in meno di due minuti ricacciano la Sutor sotto di dodici (43-31).La musica non cambia al rientro in campo.Avellino amministra il cospicuo vantaggio costruito nel secondo periodo,non alzando il ritmo,mentre la Sutor prova a risvegliarsi con un volenteroso Mazzola ed un chirurgico Mitrovic che centra due bombe di fila, conclusioni spettacolari ma insufficienti a provocare un’inversione di rotta tanto che alla terza sirena il tabellone segna ancora 74 a 64 per la troupe di Vitucci,nonostante un centro impossibile di Cinciarini allo scadere. Avellino si illude se pensa di poter amministrare agevolmente il risultato.Ci pensano Mayo e Skeen a tenerla sulle corde(80 a 76 a cinque dalla fine).Finale dunque ad alta tensione. Decisivo il solito Cavaliero con tre missili dalla distanza che piegano definitivamente una Sutor mai doma.
Nella foto Richardson torna a sorridere