CALCIO: A VERONA CON IL CHIEVO NAPOLI ASSENTE

di Claudia Esposito

Nella parte alta del bel Paese tra campi, dolci verdi pendii e il corso del fiume Adige, si scorge una dei quartieri più suggestivi di Verona: Chievo, il cui vero fascino è racchiuso nel bosco del Mantico, che da tempi immemori è considerato un bosco sacro.

Chievo, inoltre, è anche conosciuta ai più per la storica squadra campanaria, che ogni domenica suona vari concerti di campane secondo la tecnica dei concerti di Campane alla Veronese.

Ma la ventitresima giornata di campionato di calcio serie A Tim, si gioca durante il turno infrasettimanale che cade di mercoledì, quindi, oltre ai cori dei tifosi dagli spalti, le uniche campane che si sentiranno suonare, saranno quelle a festa delle sole squadre vincenti.

Così, allo stadio Marcantonio Bentegodi (dedicato allo storico benefattore dello sport veronese del XIX secolo e che nella stagione 1984-1985 fu teatro principale della conquista dello scudetto da parte del Verona), che è il primo stadio solare d’Italia, nonchè il più grande impianto fotovoltaico d’Italia su una struttura sportiva grazie all’installazione di circa 13.000 pannelli solari con il cui ricavato dall’energia prodotta sono coperti i costi di manutenzione dell’impianto sportivo, scendono in campo i gialloblu di Pioli ed i guerrieri azzurri di Mazzarri.

Fischia il calcio d’inizio del match l’arbitro Daniele Orsato di Schio tra i cori delle curve delle tifoserie semivuote e contrapposte, che da un lato vedono sollevare il grido a mò di sfottò per i tifosi napoletani “vincerete il tricolore” al quale prontamente i partenopei rispondono “scenderete in serie b”, chiaramente ispirati alle posizioni in classifica di entrambi i club.

Sin dall’inizio dei primi minuti di gioco, anche se i tifosi azzurri sono ampiamente abituati a veder carburare la propria squadra come un’auto  diesel, è evidente che c’è qualche inceppo nel meccanismo che non permette ai ragazzi di Mazzarri di ingranare la marcia giusta. Il Napoli, infatti, tiene palla ma gioca sotto ritmo soffrendo il centrocampo avversario e cede al 20esimo 1T con Pellissier che serve alla perfezione la palla a Moscardelli, che inventando un sinistro a girare di rara bellezza con Dossena e Cannavaro per il Napoli che restano a guardare, segna la rete del vantaggio.

Attese e sospirate le reazioni da parte dei beniamini azzurri… che purtroppo non arrivano, anzi, la situazione precipita definitivamente all’inizio del secondo tempo con la seconda rete del Chievo marcata dal trequartista di origini napoletane (Pozzuoli) Sardo al 5°2T che nell’esultare solleva la maglia per far vedere l’immagine di moglie e figlio, ma nello scoprirsi, si rende conto di averla dimenticata nello spogliatoio.

Ma il battito azzurro non smette ancora di palpitare, però la mancanza di decisione, concentrazione e probabilmente la stanchezza cumulata, hanno avuto la meglio determinando la fine del match, che si chiude 2-0 per i padroni di casa.

Alla fine di questa giornata, quindi, la classifica vede al primo posto il Milan (48), seguito dal Napoli (43) e dalla Lazio (41).

Calano la nebbia ed il buio al Bentegodi, ed il gelo inghiottisce questa notte, aspettando, fiduciosi, il domani.