CALCIO: ANCORA NAPOLI, SALUTO COL SORRISO AL SAN PAOLO. SUBITO SOTTO, RISORGE CON CAVANI E HAMSIK MATTATORI DELLA RIMONTA


di Enrico Fasano
Termina nel migliore dei modi la stagione casalinga 2012/2013 del Napoli, nonostante qualche piccolo quanto irrilevante incidente di percorso. Nonostante il valore puramente relativo della posta in palio, la squadra di Mazzarri ci teneva a non sfigurare davanti al suo fantastico pubblico. E non lo ha fatto. Cavani ed Hamsik, veri e propri attori protagonisti del Napoli della rinascita, hanno regalato ai loro tifosi l’ennesima rimonta al cardiopalma. Dimostrazione, questa, che il Napoli ha ancora una volta uno stimolo in più: il boato dei 70’000 del San Paolo.
Volge quasi alla fine un’annata strepitosa, che ha visto il Napoli tenere testa per buona parte del campionato ad una Juventus schiacciasassi, metterle pressione fino alla terz’ultima di campionato, sbaragliare in tempo record e senza concedere nulla la concorrenza del Milan per il posto fisso in Champions. E’ un secondo posto che vale molto di più di quanto si possa pensare, motivo per il quale la festa napoletana è più che lecita, considerata la situazione in cui si trovava il Napoli stesso ad inizio campionato. A settembre, infatti, un forte alone di scetticismo vagava su Napoli. La partenza del Pocho non era ancora andata giù a nessuno, ancora tanti (forse troppi) i fautori della Lavezzi-dipendenza. Partita dopo partita, però, si fa strada una nuova tesi: con lo sbarco dell’argentino in terra francese il Napoli ha perso sì estro e qualità, ma ne ha anche tratto fuori un’impetuosa voglia di smentire le malelingue.
Oggi, 12 maggio 2013, si chiude anche il ciclo in maglia azzurra di due pilastri della difesa partenopea, l’uno legato alla risalita dalla C, l’altro al recente passato: Grava e Campagnaro. Tanta la commozione e tanto il supporto da parte del pubblico napoletano, che intanto butta occhiate indagatorie sul volto di Cavani: “Matador, non vuoi lasciarci, vero?”. Ogni suo gesto, espressione facciale, passo viene interpretato a dovere da ognuno degli spettatori. Napoli vuole Edi ancora con sè, non c’è alcun tipo di dubbio; tuttavia c’è sempre qualcosa di più forte, inspiegabile, inoppugnabile che spezza legami forti, amori senza fine. Come nel più classico dei film romantici, non ci si aspetta altro che un lieto fine. Attanagliata dall’incertezza, Napoli intanto si gode il suo Matador, plasmato e forgiato dal suo scudo azzurro.