di Claudia Esposito
La vita è uno scorrere ciclico di eventi. Per ogni capitolo che si chiude, un altro inizia; gli arrivi e le partenze trasformano tutto il mondo in paese ed ogni cittadino in straniero (e viceversa, naturalmente)… e mentre l’estate è alle porte trascinando via con sé l’odore, il sapore ed il gusto del mare, si apre la nuova stagione calcistica della serie A 2010-2011.
Ciò nonostante, a Firenze, sede della partita d’apertura di quest’anno calcistico allo stadio comunale Artemio Franchi, per gli azzurri del Napoli di Mazzarri e dei fiorentini viola dell’allenatore fresco di panchina Sinisa Mihajlovic, si respira quel calore estivo tipico di una città che ancora non si è destata completamente, che non è pronta al cento per cento ad affrontare gli stress invernali.
Le temperature sono elevate e la gente che in strada cammina a passo lento tra il Duomo (cattedrale di Santa Maria del Fiore), la basilica di Santa Croce (definita “tempio dell’itale glorie” da Foscolo nei suoi “Dei Sepolcri”), gli Uffizi, il Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo Pitti, ha gli occhi nascosti dietro scuri e grandi occhiali da sole, mangia un gelato o sorseggia una granita al limone ristoratrice.
Il calore si fa sentire. Ma non è solo quello che si eleva dell’asfalto delle strade. Infatti, oltre ai tifosi fiorentini, gruppi di napoletani (circa
cinquecento) si aggirano nei pressi del Franchi in trepida attesa dell’apertura dei cancelli, per salire sugli spalti e cominciare a tifare per i propri beniamini, sicuri delle grandi emozioni che proveranno durante questi novanta minuti d’inaugurazione del campionato.
Ai possessori della tessera del tifoso, quindi a coloro che decideranno di voler seguire la propria squadra, o meglio, la propria fede calcistica, saranno infatti aperte le porte di tutti gli stadi. Anche se per questa prima trasferta, i sostenitori azzurri, hanno rischiato di rimanere esiliati in patria siccome le tessere non sono state ancora effettivamente emesse (per non parlare del traffico di tessere false che ha preso vita). La situazione si è pacificamente risolta garantendo l’ingresso ai legittimi proprietari delle tessere in attesa del documento, che mostrassero il codice identificativo ricevuto.
In merito alla questione dei tesseramenti, poi, in strada non sono pochi i cori del tipo: “no alla tessera, si alla passera”, dato che non tutti i tifosi sono entusiasti all’idea della sottoscrizione della tessera in questione.
Ma il sole pian piano cala e si accendono i riflettori sul campo da gioco dell’
Arechi.
Fischia il calcio d’inizio del match l’arbitro Gervasoni di Mantova e gli azzurri passano in vantaggio al settimo minuto con il nuovo numero sette Cavani (quest’anno Lavezzi indossa la maglia numero 22, che dalla smorfia napoletana prende il significato de “il pazzo”, corrispettivo italiano de “el loco”) penultimo acquisto della SSCnapoli di quest’inizio stagione, conclusasi con il passaggio di Quagliarella alla Juventus e l’acquisto di Lucarelli.
Si dovrà aspettare il cinquantesimo del secondo tempo per assistere al pareggio della Fiorentina con D’Agostino. Due gli espulsi, uno per squadra:
Blasi per gli azzurri e Vergas per i viola.
Risultato finale 1-1.
Novanta minuti abbastanza piatti e senza spunti fantasiosi nè particolarmente conclusivi da entrambe le parti, ma siamo solo all’inizio del campionato, il vero spettacolo ancora deve cominciare.
Vivere un’emozione, anche calcistica, non significa necessariamente scoppiare di gioia, ma vivere i fremiti e le palpitazioni, nella gioia e nel dolore, finchè l’arbitro non fischi la fine del match. E si è giocato solo il primo.
Forza guerrieri, ri-abituateci a sognare.