di Enrico Fasano
Non è una partita come le altre, lo si legge negli occhi dei giocatori azzurri già dal momento dell’entrata in campo; espressioni tese, sguardi al cielo, rapide occhiate indagatorie agli spalti. Questa volta Napoli-Catania non è uno dei tanti “Derby del Sud”, stasera Napoli-Catania è partita-scudetto.
Bastano meno di 10 secondi per capirlo, quando Pandev regala il primo “UUUUH” ad un San Paolo che, malgrado la pioggia incessante ed il freddo, raramente è stato così focoso. Segue una fase di studio, con i partenopei che sembrano avere in mano il pallino del gioco, ma non riescono a trovare lo spiraglio giusto. Al minuto trenta, improvviso, arriva il lampo nella tempestosa notte partenopea: Zuniga si accentra da sinistra e lascia partire un tiro-cross che attraversa tutta l’area degli etnei per finire la sua corsa sul piedone di Marekiaro il quale, puntuale come pochi centrocampisti in Europa all’appuntamento col gol, la deposita in rete. Lo stesso Hamsik iscriverà il proprio nome anche al tabellino degli assist, precisamente 14 minuti dopo, servendo il più classico (e dolce) dei cioccolatini al capitano Paolo Cannavaro. Le squadre vanno negli spogliatoi rimanendoci sostanzialmente fino al 90’. La seconda frazione di gioco, infatti, non riserva particolari emozioni se non un gol annullato (giustamente) a Bergessio.
Il Napoli porta quindi a casa 3 punti importantissimi esprimendo una manovra avvolgente, a tratti anche snervante, ma tremendamente efficace. È una vittoria che conferisce fiducia all’intero ambiente napoletano, ottenuta concretizzando in maniera capitale ogni occasione nitida presentatasi. Mettendo da parte gli scaramantici giri di parole, è una vittoria da grande squadra che consacra definitivamente l’ingresso dei partenopei nell’Olimpo delle grandi del calcio italiano, popolato negli ultimi anni da troppi dei “settentrionali”.