CALCIO: MONDIALI, REPORTAGE DAL SUDAFRICA

di Claudia Esposito

Nel Sud Africa dalle tre facce: dei poveri delle township (baraccopoli abitate dagli africani sprovviste di acqua ed elettricita’), quella rappresentante il lusso piu’ estremo ed esclusivo (come le zone di Waterfront e Camps Bay) e l’ultima appartenente di diritto alla natura selvaggia fatta di vette piatte per il vento che soffia instancabilmente e forte, in cui vivono sereni e beati i “big-five” (leone, bufalo, elefante, giraffa, rinoceronte),  si giocano i Mondiali FIFA 2010.
Campioni del mondo gli italiani: undici leoni azzurri che allo stadio di Cape Town disputano la prima partita contro il Paraguay (girone F).  L’organizzazione di questa immensa manifestazione e’ davvero impeccabile. Dall’arrivo in aereoporto, fino alla fila per accedere allo stadio, l’intera situazione e’ completamente sotto controllo degli agenti di polizia, degli addetti alla sicurezza stradale, dei volontari… nonostante in Sud-Africa sia permesso l’uso delle armi (per chi ne ha la licenza, ovviamente).

Il Green Point Stadium e’ stato costruito ispirandosi ad una nuvola, ed effettivamente, con le sue morbide curve ed il suo color panna, in una Cape Town completamente nera per il maltempo, sembra davvero un piccolo angolo di paradiso dove poter approdare.
Tanti i tifosi paraguaiani e molti anche quelli italiani. Di questi ultimi pero’, davvero pochissimi provenienti dall’Itali (immancabilmente presenti i bagarini seduti tra gli spalti): un viaggio molto lungo (ventiquatt’ore) e abbastanza dispendioso infatti, separa il continente europeo da quello africano a causa della mancanza di voli diretti.

Per chi arriva a Città del Capo, sono d’obbligo alcune tappe tra cui: Gold Reef City, dov’è possibile scendere a 225 mt sottoterra in una vera miniera e vedere, poi, la realizzazione di un lingotto d’oro; percorrere le magiche strade delle Winesland, dove sarà possibile sostare per un’indimenticabile degustazione di ottimi formaggi e vini che, insieme alla birra, sono i prodotti tipici del Sud-Africa. Lasciando spazio alla natura, invece, fermo immagine sulle Table Montain (che sono anche il simbolo di Cape Town) e su Capo di Buona Speranza (il primo luogo dell’Africa scoperto dall’esploratore portoghese Bartolomeo Diaz). Continuando con la storia, non si può lasciare Cape Town senza essere approdati a Robben Island, il carcere dove Mandela fu prigioniero per 17 anni. 

E per chi vuole entrare in contatto con diverse culture, basta fare un giro nei pressi dello stadio, dov’è possibile imbattersi in persone provenienti da qualunque paese: i mondiali, infatti, oltre ad essere una manifestazione sportiva, sono un momento d’incontro e confronto unico.

Per gli italiani che hanno assistito al primo match dei propri rappresentanti della bandiera tricolore, più che undici leoni, sembrava di vedere in campo undici elefanti: è stato necessario, infatti, tutto un primo tempo per far assestare la squadra. All’inizio del secondo tempo, dopo il gol subito, Buffon è stato sostituito da coach Lippi con il secondo portiere Marchetti. Poi hanno conquistato la scena Camoranesi e Di Natale, considerando anche le ottime prestazioni di Cannavaro, Zambrotta e Montolivo ed alla fine è arrivato il gol del pareggio, segnato da De Rossi.

Come la maggior parte delle prime volte, non si sarà dato il massimo anche perché la nuova formazione doveva essere testata e uniformata, ma da oggi in poi, avanti campioni.