di Claudia Esposito
Dopo i festeggiamenti per il compleanno del campione Diego Armando Maradona che ha fatto entrare il Napoli nella leggenda immortale del calcio mondiale, durante la giornata più terrificante dell’anno, quella di Halloween, derivante da All allows even –la sera in cui tutto è permesso, inclusa la credenza che i morti escano dalle tombe per far visita ai vivi- o All Hallows Eve –semplicemente la Vigilia di Tutti i Santi-, in cui è usanza intagliare zucche dai volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno per ingannare i morti che con dei fuochi in mano, vagano per la terra cercando di portare con sé i vivi, allo stadio Rigamonti di Brescia (dedicato all’omonimo difensore italiano morto nella tragedia di Superga), si gioca la nona partita di campionato: Brescia di Iachini versus Napoli di Mazzarri.
Questi club hanno una cosa in comune: il ritiro della maglia con il numero dieci, per i bianco-azzurri appartenuta a Baggio e per gli azzurri a Maradona.
Brescia, colorata di arancio e viola per omaggiare i non-viventi, almeno nel centro storico si protegge molto bene da qualunque mostro e demone, grazie ai resti dell’antica cinta muraria. Chissà se però, nel suggestivo castello di Brescia, arroccato sul colle Cidneo a ridosso del centro storico, i fantasmi non cedano alla tentazione di sbattere qualche portone o far tintinnare qualche catena.
Ma non è tutto, perché nella città conosciuta come “Leonessa d’Italia” per la sua partecipazione al Risorgimento nazionale italiano e per il leone azzurro disegnato sullo stemma del comune (ma del diffondersi di quest’espressione si deve il merito a Giosuè Carducci per averla utilizzata nelle sue “Odi Barbare”, come omaggio a Brescia per la valorosa resistenza contro gli oppressori austro-ungarici durante l’insurrezione delle dieci giornate), girovagando tra i diversi palazzi e monumenti di epoca soprattutto medievale, rinascimentale e barocca, di vivi c’è ne sono tanti e molti in fermento per il grande match.
Il tempo non è clemente: piove, fa freddo, c’è vento, a tratti grandina e gli spalti del Rigamonti, ospitano solo i fedelissimi tra i tifosi del Brescia e del Napoli… il pubblico non è certo quello degno di uno spettacolare evento.
Arbitra il match Paolo Valeri di Roma, considerato un po’ il portafortuna degli azzurri.
Sia il primo che il secondo tempo, nonostante le condizioni atmosferiche che hanno reso il campo di gioco un’area di battaglia, il possesso palla, le azioni dominanti, gli stop e le tante ripartenze da fermi sono state nelle mani, o meglio, nei piedi dei guerrieri di Mazzarri, fino ad arrivare al passo decisivo con l’assist di Hamsik (la cui cresta non ha minimamente ceduto alle intemperie) su Lavezzi, che al 76esimo del secondo tempo, ha deciso le sorti del match, chiuso 0-1 per gli ospiti azzurri.
Con questo risultato i guerrieri napoletani avanzano al quarto posto in classifica a parimenti con la Juventus.
Scende la sera a Brescia e oltre le nuvole e le pioggia si scorge un cielo… sempre più blu, anzi, sempre più azzurro.