CARMELO, UN FIGLIO DEL SANNIO

Sono ormai trascorsi diversi giorni giorni dalla prematura scomparsa di Carmelo Imbriani, trentasettenne ex-calciatore ed allenatore del Benevento. Un figlio del Sannio, sconfitto da un linfoma non Hodgkin, dopo un lungo ricovero presso il centro di ematologia dell’’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Nei pochi mesi di malattia, abbiamo assistito ad una incredibile gara di solidarietà a suo sostegno. Migliaia di persone si sono mobilitate con varie iniziative, invitandolo a “non mollare”. Da calciatore, Imbriani aveva militato in diversi club (Genoa, Cosenza, Pistoiese, Catanzaro , Foggia), ma il suo nome resta legato soprattutto a due società: il Napoli ed il Benevento. Vestì la maglia azzurra a tredici anni, esordì in serie A con Marcello Lippi, per poi proseguire sotto la guida di Vujadin Boskov. Fece esplodere il San Paolo segnando una memorabile rete all’Inter (era il1995), che gli valse l’appellativo di “Game Boy”. Nel suo Benevento giocò sei stagioni, per poi diventarne l’allenatore lo scorso anno. Ebbe modo di confessare ai suoi giocatori: “Mi hanno strappato la B sul campo, voglio conquistarla da allenatore”” .
Nelle ultime settimane di vita, il calcio continuava ad essere la sua passione. Tutti hanno trovato il modo di esprimergli affetto: la Curva B del Napoli con uno striscione, Hamsik con un gol , Cavani con una maglietta, Francesco Totti e Javier Zanetti con un video. Pino Taglialatela e Fabio Pecchia lo chiamavano giornalmente. Diverse squadre sono scese in campo indossando una maglia con una dedica in suo onore.
Provato dalla malattia, voleva comunque realizzare il suo sogno: raggiungere la serie B. Ma il destino non ha voluto riservagli questo privilegio.
Carmelo Imbriani ha fatto parte degli ultrà giallorossi, tifando per la sua squadra del cuore, nella curva sud, proprio nel settore dove oltre quattromila tifosi hanno voluto tributargli l’’ultimo applauso”.
Ed è per questo che l’USSI di Benevento rilancia l’idea del presidente giallorosso, Oreste Vigorito, che ha recentemente dichiarato: “Carmelo era un ragazzo che ha dato la vita per il calcio. Non è mai stato esonerato dal Benevento Calcio, ma è idealmente ancora l’’allenatore di questa squadra. Il popolo sannita anche in queste circostanze dimostra il suo spessore umano. I Beneventani hanno voluto glorificare la mia famiglia e il nome di mio fratello intitolandogli stadio. Oggi dò tutta la mia disponibilità per inserire anche il nome di Imbriani al fianco di quello di Ciro. Perché noi Vigorito sappiamo anche dare il giusto spazio a chi lo merita””,
Tutti avevano sperato un ritorno tra noi di Carmelo Imbriani, che oggi lascia sola la moglie Valeria con Sofia e Fernando ancora in tenera età. Ma la realtà è stata ben altra.
Ed allora ricordiamolo nella sua casa: il terreno di gioco. Come sempre, con il sorriso sulle labbra.

Antonio Buratto – Fiduciario Ussi Benevento