Di volata ai quarti di finale di Coppa Italia con i gol di Milik (rocambolesco) dopo appena un quarto d’ora di gioco e con il raddoppio più tardi, nella ripresa, con una fiondata di sinistro del migliore giocatore in campo al San Paolo, nella prima uscita del Napoli nel 2019 dopo la sosta: si parla di Fabian Ruiz, dominatore del centrocampo al quale Ancelotti nel match dentro o fuori con il Sassuolo, ha affidato il ruolo di capitan Hamsik, un esame che il mancino spagnolo ha superato nel migliore dei modi, mostrando affidabilità, senso di posizione, inventiva, chiarissima visione di gioco, precisione e forte personalità e temperamento, componenti essenziali che gli hanno disegnato addosso un abito del tutto speciale e particolare, quello dell’uomo-squadra, quello del regista. Ruiz con il gol firmato nel secondo tempo ha tra l’altro dato spessore nell’immediato alle aspirazioni del Napoli in Coppa Italia che ha scavalcato gli ottavi di finale a passo di corsa e che si presenterà ai quarti dove a fine mese troverà il Milan. Va pure detto che quella con il Sassuolo non è stato affatto un match semplice e a portata di mano. Il Napoli si è trovato difronte un team – quello di De Zerbi – disinvolto, in grado di giocare un calcio piacevole, intelligente e soprattutto mai domo, un avversario insomma estremamente spinoso e che ha dato battaglia fino all’ultimo. Ma è stato anche il match di una ulteriore mini-rivoluzione, necessaria ad Ancelotti per mettere in pratica alcune idee che già da un po’ di tempo gli frullavano per la testa. Quali? Non soltanto l’utilizzazione di Fabian Ruiz nel ruolo più importante del centrocampo, quello della mente della squadra, ma è servito al timoniere azzurro per riportare Lorenzo Insigne lì sulla sinistra, dove il giocatore ha raccolto i suoi maggiori consensi e costruito le sue fortune. Lorenzo ha ritrovato un po’ della sua vivacità e le sue fantasie, nonchè quelle sue pennellate consuete. Ma il trasferimento come quarto di sinistra è scaturito anche dal fatto che su quella fascia Ounas – schierato sull’out opposto – non gradisce giocare. C’è da aggiungere pure che Insigne non ha avuto nemmeno nessuna difficoltà a trasferirsi proprio lì a destra, quando Ancelotti ha fatto uscire Ounas per far entrare improvvisamente ed a sorpresa Allan. E’ anche chiaro che il mister per diversi motivi e soprattutto per le indisponibilità di Verdi squalificato, di Albiol, Mertens e Hamsik, ha dovuto mischiare un po’ le carte. Ma tutto è andato per il meglio, anche nella composizione della difesa con il ritorno di Hysaj (non brillante) a destra e di Maksimoivic in linea con Koulinaly e Mario Rui, mentre a centrocampo va sottolineata pure la prestazione di Diawara, in palla rispetto al passato recente, e ben assortito con Fabian Ruiz. Ha ben funzionato anche la tematica delle doppie coppie sulle fasce che ha ricordato quella dell’antico Milan di Sacchi, con Callejon-Ounas sulla destra e Mario Rui-Insigne sulla sinistra. E di Milik cosa c’è da dire? Ha arrotondato il suo bottino personale, arrivando all’undicesimo bersaglio (10 gol in campionato e uno in Coppa Italia), oltre all’assist fornito a Fabian Ruiz in occasione del raddoppio. Un quoziente complessivo in fatto di gol che gli ha fatto raggiungere Mertens, anche lui a quota undici. Tornando al match, la cronaca si è arricchita di un gol di Locatelli, annullato però dal Var all’attaccante di De Zerbi che si è aggiustato la palla con un braccio, ma soprattutto del debutto di una promessa del calcio napoletano, il giovanissimo Gaetano, un gioiellino sul quale Ancelotti punta ad occhi chiusi.