De Laurentiis tuona: "Tutti in ritiro fino a domenica mattina. Voglio sempre un grande Napoli e non solo in Champions. E' la squadra che deve trovare le motivazioni giuste". Il patron assolve il tecnico: "Ancelotti? E' un big"

Don Aurelio a tutta birra e con tutto l’ardore e la forza possibili. L’intento quello di rendere più tranquilla e serena un’atmosfera turbolenta e diventata irrespirabile dopo la sconfitta con la Roma nell’immediata vigilia di uno degli obiettivi fissati nel “progetto” Napoli, la partita al San Paolo con il Salisburgo. Già, siamo agli sgoccioli, ecco il match che può spalancare le porte agli ottavi di finale del più grande palcoscenico del calcio europeo. Un obiettivo che non può sfuggire. Ecco perché il patron infila la mano in un  pugno di ferro rivestito dal guanto di velluto: tutti in ritiro fino a domenica mattina. L’annuncio in pubblico attraverso i microfoni di Radio Kiis Kiss, l’emittente ufficiale del Calcio Napoli: “Un allenatore non può  mandare in ritiro la squadra, è la società che deve farlo, ma sia chiaro non è una punizione, ma soltanto un’occasione per stare insieme e conoscersi meglio, a Roma c’era un’aria di bastonatura totale perché non è stato permesso ad Ancelotti di andare in panchina per una stupidità e un’ottusità del regolamento”. Su Ancelotti tutto il bene possibile, è un big: “E’ un grande allenatore e non ho nessun motivo di pretendere più di quanto sta facendo. Il problema è nel gruppo che si deve amalgamare, un problema che non dipende dall’allenatore ma dai giocatori che devono trovare le motivazioni giuste non solo quando si gioca con il Liverpool e il Salisburgo contro cui abbiamo visto un’altra squadra senza dimenticare che veniamo dal secondo posto della scorsa stagione e da anni precedenti molto costruttivi”. De Laurentiis ha individuato a suo parere i cosiddetti “mali oscuri” del Napoli e li illustra punto per punto: “Nell’ultimo anno e mezzo sono stati 13 i nuovi innesti, qualcuno anche fondamentale, ma nel ritiro precampionato non tutti hanno potuto lavorare con gli altri. Ci sono stati ritardi nella preparazione di alcuni uomini chiave:  Lozano è arrivato a Dimaro a fine agosto, Koulibaly  a Ferragosto, Allan dopo. Milik è stato indisponibile per diverse settimane. Non abbiamo potuto avere una squadra già pronta ai nastri di partenza. Comunque non sono preoccupato per i 18 punti in classifica”. Il patron ne ha per gli arbitri: “Rimango stupito quando vedo che la Roma prende due rigori in area, evidentemente ci manca la concentrazione. Il problema arbitrale è serio e complesso e che non vuole essere affrontato. Sono convinto che bisognerebbe fare tabula rasa. Prendiamo arbitri stranieri. Paghiamoli bene. Se sbagliano vanno multati, al terzo sbaglio via a casa. Perchè non ci devono essere cartellini rossi e gialli anche per loro?”. De Laurentiis e il Var: “C’è un’ostinazione a non capire che il Var è un aiuto, l’arbitro non può risolvere tutto cacciando i cartellini. Mica è un film di Totò, l’arbitro non è una macchietta, perché dobbiamo farlo diventare tale? Deve essere l’imparzialità fatta persona, il Var deve essere d’aiuto e direttamente chiesto dalle squadre”.  Niente mercato a gennaio e il patron spiega perché: “Siamo a posto, abbiamo anche Hysaj a destra. Abbiamo Di Lorenzo e Maksimovic. Non c’è bisogno di andare sul mercato”. Un ritorno sul ritiro: “Ripeto, non è punitivo ma costruttivo. E’ in ritiro che scatta il concetto di ‘uno per tutti e tutti per uno’”, dal patron parte un appello per i tifosi: “Non preoccupatevi. Siamo qui per lavorare per voi, non c’è da abbattersi. Ogni tanto va preso in mano il timone e trovare la vecchia rotta. Siamo qui a difendere i vostri e i nostri interessi affinchè i colori azzurri possano sempre trionfare”.