Il nuovo San Paolo a festa e tutto per lui: “Ciro” Dries Mertens in trionfo accompagnato da un entusiasmo sconfinato grazie alla doppietta che fa fuori la Samp e che consente ad un Napoli super di strappare due punti alla Juve. Centododici i gol del “piccolo” belga con la maglia azzurra onorata anche ieri non solo con le due reti ma con una prestazione che lì davanti ha favorito l’inserimento di Hirving Lozano e alla macchina Napoli di funzionare al massimo livello possibile dalla metà campo in poi e dalla trequarti in su, soprattutto nei pressi e all’interno dell’area di rigore avversaria. Ne hanno beneficiato tutti dalla sua capacità in fase conclusiva e realizzativa, ma c’è da dare merito anche a tutti i suoi compagni che hanno reso la squadra del cuore quasi simile ad un’auto fuori serie che magari non funziona ancora al massimo possibile ma che quando ingrana la marcia alta manda fuori giri chiunque. E di cose belle Mertens e gli altri ne hanno fatto vedere eccome, soprattutto negli affondi vertiginosi e in profondità, affidati a Lozano, a Zilinski a sinistra, a Callejon e Di Lorenzo a destra, alle improvvise sortite di Fabian Ruiz dal centrocampo in su, talvolta di Mario Rui sulla fascia mancina, e pensate un po’, da un giovanotto di appena 19 anni, Elif Elmas, dominatore del settore centrale e di ogni zona da lui percorsa con il talento e l’esperienza di un veterano. Va detto pure che Ancelotti è stato ripagato nelle scelte, giacchè si è regolato come aveva annunciato, con un turnover di grandi contenuti reso possibile da una rosa di qualità. In panchina sono finiti Allan, Malcuit, Ghoulam, Manolas insieme con Insigne, Younes e Lorente, questi ultimi tre utilizzati nella parte finale del match. Naturalmente tuttociò in vista del match di martedì sera con il Liverpool. Gran bel Napoli si diceva, proprio così. La gente azzurra si è divertita ed ha reso gli onori a Mertens e a tutti i suoi compagni. E c’è da dire che la Sampdoria non è stato per niente un avversario facile, o giù di morale e di gambe per gli eventi societari. Tutt’altro. Quagliarella, Rigoni, Caprari e Regini di problemi ne hanno creati e mai la squadra blucerchiata si è rassegnata a soccombere. Ha dovuto però alzare bandiera bianca quando Lozano e Di Lorenzo hanno innestato la quarta: palla bassa in mezzo e destro a volo di Mertens (13’) in gol dal basso in alto, roba da mille e una notte. Triangolazioni veloci, rapidità di gioco, intesa ai massimi livelli e profondità, due minuti di fuoco che da quel momento davano modo a Mertens di centrare la traversa, mentre la Samp metteva tutta se stessa per spaventare il Napoli e tutto sommato ci è riuscita pure grazie anche a distrazioni ed a volte un po’ troppa superficialità nella fase difensiva, errori che hanno offerto gli avversari la possibilità di rimettere a posto la partita. Solo che in almeno due circostanze Meret ha dato a Quagliarella e compagni il dispiacere di salvare la propria rete e il risultato. Diamo però merito anche ad Ancelotti che una smossa l’ha data in corsa, tirando fuori Lozano (applauditissimo dal San Paolo) e mettendo dentro Llorente. E’ iniziato a quel punto un lungo assedio concluso con il secondo gol di Mertens (67’) propiziato dall’altruismo e da una buonissima giocata di Llorente, freddissimo nel servire il compagno per la battuta a rete. C’è voluto però il Var chiamato in causa per un presunto fuorigioco dell’ex juventino, per convalidare la rete. Tutto finito?, macchè. In campo adesso ci vanno Younes e Insigne dopo una bella conclusione di Quagliarella sull’esterno-rete di Meret. E’ l’ultimo lampo degli avversari perché la Samp stavolta non ne ha più mentre il Napoli continua a correre, a giocare e a divertire. Siamo infatti appena all’inizio, martedì al San Paolo è Champions, contro il Liverpool.