Europa League, Ancelotti si gioca l'ultima carta: con l'Arsenal coraggio, intelligenza e cuore". Gli azzurri in coro: "Usciremo dal campo morti"

NAPOLI CALCIO
CONFERENZA STAMPA DI CARLO ANCELOTTI E JOSE’CALLEJON PRIMA DELLA PARTITA DI EUROPA LEAGUE CONTRO L’ARSENAL AL SAN PAOLO.
FOTO MOSCA

Ad ogni costo per il tutto per tutto, in tre parole l’imperativo dettato da Ancelotti e rivolto a tutto il mondo napoletano con particolare riferimento alla squadra del cuore. Ecco gli ingredienti con i quali gli azzurri in particolare dovranno condire la loro prestazione per annullare l’handicap dei due gol subiti a Londra dall’Arsenal e puntare alle semifinali dell’Europa League. Così ha parlato il timoniere del Napoli alla vigilia dello scontro totale: “Servono coraggio, intelligenza e cuore. Di coraggio ne ho visto poco nella prima partita, l’intelligenza c’è stata nella seconda parte. Il cuore lo metteremo in campo al San Paolo, con una grossa dose di intensità. E’ un’opportunità che non possiamo sottovalutare e che dobbiamo cogliere assolutamente”, davanti agli occhi c’è ancora l’Ajax che ha fatto fuori la Juve bruciando i pronostici. Vincerà la Champions?: “Non credo, magari mi sbaglio, sono molto bravi e fanno un calcio propositivo”. Il Napoli può adattarsi al tipo di partita, modello Ajax: chissà, forse giocando con tre punte il “dentro o fuori” con l’Arsenal sarà meno complicato: “Giocare con tre attaccanti è una possibilità e noi vogliamo tenerla aperta fino all’ultimo minuto. La Juve è uscita perché non si è fatta trovare pronta nel secondo tempo e non c’è da stupirsi. Succede nella Champions. Le coppe sono imprevedibili. Siamo l’unica italiana in Europa e puntiamo ad esserlo anche venerdì. Dipenderà solo dal risultato. Sono comunque certo che il Napoli farà una grandissima prestazione”. Ancelotti esamina lo scontro con l’Arsenal nei vari aspetti e spiega perché gli azzurri vantano chances di successo. “Ce la possiamo fare. Non dobbiamo però ripetere il primo tempo di Londra. Importante sarà anche il fattore ambientale. Se giochiamo bene il San Paolo ci aiuta. Serve insomma una prestazione di altissimo livello. Calcoli non se ne fanno. Dobbiamo giocarci questi novanta minuti ai massimi livelli”. La squadra del cuore dovrà dare tutto e lo farà assicura l’allenatore, ma soprattutto deve mettere da parte tutti gli errori fatti all’andata: “Sappiamo che l’Arsenal è forte e noi faremo del nostro meglio per cambiare il nostro modo di giocare. Tatticamente restammo impauriti. Cercheremo di giocare meglio, sicuro. Spenderemo tutte le nostre energie per raggiungere la semifinale. I nostri tifosi possono aiutarci”. Il ritiro di Verona ha rigenerato il Napoli: “Quella partita ci ha aiutato a togliere un po’ di scorie ed a ricreare un ambiente maggiormente positivo. Il ritiro non l’ho voluto io, ma la squadra. Io sono contrario ai ritiri”. Per tutta Napoli lo striscione che pretende la Coppa Uefa. Che ne pensa Ancelotti?: “Si può pretendere la massima attenzione e concentrazione. Non si può garantire il risultato ma il massimo impegno, l’applicazione e l’attenzione, questo sì. Non sono un mago”. Anche Josè Callejon la pensa così, il Napoli farà l’impossibile per recuperare i due gol dell’andata e superare il turno. Insomma non vedremo più il brutto Napoli di Londra: “L’Arsenal è una grandissima squadra. Vedo uno spogliatoio concentrato. Dobbiamo farlo per noi, la società, i tifosi. Siamo molto fiduciosi. L’impegno non mancherà. Può essere una partita storica. Vogliamo avere coraggio e la mentalità giusta. In campo dobbiamo metterci il cuore”. Callejon, un esempio di attaccamento ai colori della maglia, un altro capitano dentro e al difuori dal campo. Ha già meritato il rinnovo del contratto in scadenza. E proprio lui ha animato l’incontro a porte chiuse di Verona tra tutti i calciatori del Napoli: “Non saprete mai quello che ci siamo detti, sono cose di spogliatoio”, ma anche gli spogliatoi hanno gli spifferi, le parole volano e il gran segreto non è più tale. Ecco cosa hanno giurato gli azzurri una mano sugll’altra: “Usciremo morti dal campo…”.