Un’occasione gettata al vento: nella partita che poteva e doveva consentire al Napoli di bruciare e accorciare le distanze da Inter e Juve lassù in vetta, gli azzurri impattano a Ferrara contro una Spal che ha battagliato alla morte sino alla fine e che ha onorato interamente la sua parte, pur essendo ormai cotta nel finale. La squadra di Ancelotti ha infatti trovato un ostacolo insormontabile per le forze che ha espresso senza risparmio, certo, ma per niente efficace sul piano della lucidità e soprattutto della concretezza. E nulla lasciava presagire e intendere nelle aspettative che questo match sarebbe finito così con un insoddisfacente pareggio e un enorme rammarico. E’ vero, le attenuanti non mancano, a proposito dell’emergenza esplosa da un po’ di tempo in difesa riconfermata in campo da Ancelotti nella linea a quattro con Malcuit, Koulibaly, Luperto e con Di Lorenzo che a sinistra al posto di Ghoullam non si è ripetuto. Mettiamoci pure che durante il match il Napoli ha perduto Malcuit per infortunio. Eppure con una formazione diversa per la nona volta – schierata con Ospina al posto di Meret, con Almes in campo per Callejon e con Allan, Zielinski a centrocampo e con Insigne sulla sinistra, la squadra in partenza era apparsa ben ispirata lì davanti, dove Milik per la prima volta quest’anno in tandem con Mertens, in un batter d’occhi era passata in vantaggio (9’) con il centravanti polacco al terzo gol in due partite consecutive, grazie ad un rasoterra sparato due metri prima della lunetta. Una gioia durata ben poco, visto che per una serie di errori, sette minuti dopo la Spal riagganciava il Napoli con Kutric, sfuggito ad Elams. Spal che con una traversa di Petagna (3’) su punizione aveva già provocato grossi timori e sussulti. Niente di tragico, ad ogni modo, visto che poco più tardi della mezzora l’arbitro fischiava un penalty per un mani di Vicari. La Penna però dopo aver visionato l’azione attraverso il Var, ritornava sulla sua decisione, lasciando tutto come prima, ritenendo il fallo non volontario. Mah. Decisione che forniva rinnovato vigore alla squadra di Semplici caricatissima e inesauribile al punto da creare grosse difficoltà alla difesa azzurra, salva in virtù di un miracolo di Ospina (51’), rimasto a terra dolorante per un intervento salva rete prima di riprendere regolarmente il suo posto. Era il momento di cambiare qualcosa e Ancelotti l’ha fatto: fuori Elmas e dentro Fabian Ruiz, alle spalle dei due attaccanti. Dentro anche Callejon per un problema al ginocchio destro accusato da Malcuit, si teme per il legamento crociato. Adesso il Napoli spinge e pressa a tutta forza e per la verità le occasioni non mancano (palo di Fabian Ruiz, 74’) mentre la Spal schiacciata nella sua metà campo gioca alla disperata per non soccombere. In più Berisha sfodera una paratona su di un sinistro di Milik all’81’, ma proprio Milik non calibra bene un appoggio facile facile in area per Llorente (in campo per Mertens,72’) solo davanti alla porta vuota, l’inzuccata non può essere perfetta e la partita dopo pochi altri bagliori senza risvolti finisce lì. Post gara a Dazn caricata da un po’ di tensione. Ancelotti sembra sereno ma non può nascondere rammarico e amarezza pur se le sue parole assolvono la prestazione degli azzurri: “Tutte le partite che non vinci sono occasioni perse. La prestazione è stata ottima comunque ed era meritevole della vittoria. Dopo la Champions tutte le squadre lasciano qualcosa. Sotto l’aspetto dell’energia abbiamo fatto meglio nella seconda parte creando tante occasioni. Di meglio non si poteva fare. Elmas? Ha giocato a centro-destra come Fabian nel finale. A destra ha fatto solo la fase difensiva, non era fuori ruolo”. Un pari che mina il campionato? “Non mina niente, usciamo da un grande risultato in Champions e con la Spal c’è stata una partita brillante. Dobbiamo mantenere questo livello, i risultati ci daranno ragione”. La proverbiale serenità compromessa da un interrogativo su Ghoulam, poco gradito dal tecnico che risponde irritato: “E’ una domanda fatta per creare polemiche. Il giocatore non era pronto per questa partita. E’ l’allenatore che decide se può giocare o no…”, così è se vi pare ma i numeri non mentono mai nel senso che finora in campionato nelle nove partite giocate il Napoli ha perso ben 10 punti. Ecco spiegato il quarto posto in classifica dopo l’inimmaginabile pari di Ferrara che apre il capitolo a nuove critiche e nuove polemiche.