Gaines Über Alles

Facile, troppo facile  . 91 a 105  il verdetto del derby campano  durato solo cinque minuti, il tempo necessario alle accelerate di Gaines per mettere le distanze  e conservarle fino alla fine. Quattordici  punti ,il distacco provocato da una difesa di burro, da una macchinosità offensiva, da un approccio molle dei casertani, armi assolutamente inadeguate per contrastare la scioltezza degli attacchi irpini, balisticamente perfetti per precisione e velocità di esecuzione. Troppo evidente il divario  tra le due formazioni sia  tecnico che fisico per consentire al “diablo” di trasmettere la sua proverbiale grinta  e per sperare di scrollarsi di dosso  il mortificante zero in classifica. C’è bisogno di tempo  per ricostruire la fiducia di un gruppo demoralizzato, per  consentire l’amalgama   e la coabitazione di cinque nuovi innesti. Qualche segnale positivo è venuto fuori dalla grinta di Michelori ,  dalla ostinazione di Antonutti, dalla presenza  a sorpresa di Moore dato già in partenza. Timidissimi segnali che serviranno a poco, almeno nell’immediato, per il calendario che spedirà  tra quarantotto ore i casertani a sfidare Sassari, nella loro tana. C’è da sudare freddo ,al pensiero di doversela vedere con Sosa e Dyson ,capaci di rifilare settanta punti in due al Varese del Poz. Superata l’ultima sfida dell’anno  con le varie soste ci sarà poi tempo per riflettere  e per riorganizzarsi. Bene, molto bene invece per Avellino. I suoi pezzi pregiati mostrano il loro valore un poco alla volta ed è sempre una piacevole sorpresa. Stavolta è toccato a Sundiata Gaines, autore di una prestazione semplicemente strepitosa con 28 personali, cinque triple ,  per una valutazione finale di 29. Un play coi fiocchi  che dopo aver pagato qualche problemino di inserimento comincia a far intravedere le sue enormi potenzialità di leader. Stesso discorso per Adrian Banks. con la sua classe cristallina e con le sue giocate geniali. Per gli altri tre del quintetto base  solo conferme, ma ormai gente come Harper ,Hanga ed Anosike  ce li invidiano e ce li strapperebbero  un po’ tutti. Un gruppo, quello di Vitucci, che dopo aver pagato lo scotto di una preparazione sommaria,  sta prepotentemente affacciandosi alla ribalta nazionale, insediandosi con autorevolezza tra le prime otto. Posizioni che potrebbero essere ancora migliorate se la dirigenza vorrà regalarsi uno o due correttivi efficaci per la panca. Per il momento pensiamo a Brindisi, una sfida affascinante  ,il botto di fine anno con un gruppo che alla corte di Bucchi sta facendo faville e ci sovrasta di due lunghezze. Il malcapitato Dalmonte con la sua Acea ne ha prese trenta da  Pullen, Mays e soci ,ma ad Avellino sarà tutt’altra storia.