Roba da mangiarsi le mani. Ritornano nel cassetto i sogni che si erano riaccesi e rifioriti negli ultimissimi tempi. Altro che vendetta per il 3-0 nella partita del mancato scudetto della scorsa stagione. Solito e ben noto il problema del Napoli che a Firenze ha frenato nella nuova rinnovata rincorsa: è mancata la spietatezza sotto rete, è mancato il colpo del kappaò necessario per mettere la Fiorentina al tappeto e per portare via dal campo dei viola tre preziosissimi punti. E’ il gol su azione in trasferta che manca dall’inizio di dicembre scorso. Eppure le occasioni non sono mancate. Tutt’altro, la squadra di Insigne capitano a tempo pieno – dopo l’addio di Hamsik che ufficialmente avverrà tra qualche giorno – di occasioni-gol ne ha costruite anche parecchie. Tante. Bastava trasformarne almeno una tra quelle allestite e che hanno portato gli attaccanti di Ancelotti ad un passo dal gol. Troppa grazia?. No, troppo spreco, forse per mancanza di lucidità, o anche per poca decisione nel momento-clou, o per eccessiva sicurezza o finanche presunzione. Certo è che non si possono gettare al vento ben quattro circostanze create e che avrebbero potuto determinare una vera e propria goleada, tanto per renderci conto della quantità di palle-gol sprecate, bruciate ad un passo da Lafont, tra l’altro tra i migliori in campo, se non addirittura il migliore. Ma la mancata vittoria del Napoli – dispiace dirlo ma bisogna farlo – è da attribuire agli errori di Mertens in due occasioni, di Insigne e alla clamorosa possibilità capitata a Milik (entrato al posto di Mertens) a pochissimo dalla fine del match, quella di infilare la porta viola da un passo e di ritornare a Napoli con tre punti pieni, senza alcun rammarico e carichi di speranze. Diciamo pure che la partita nel complesso non è nemmeno dispiaciuta, pur se senza Hamsik ma con un centrocampo di ferro con Allan quasi sempre in copertura e con Fabian Ruiz a dettare legge seppur talvolta un po’ macchinoso, la squadra di Ancelotti di problemi alla Viola ne ha creati, eccome, al punto da indurre Pioli a variare più volte l’assetto tecnico-tattico, soprattutto a centrocampo, zona dove la Fiorentina ha pressato molto alto nella prima parte. Il Napoli ha invece perduto subito Mario Rui, uscito dal campo appena dopo qualche minuto (3’) per un problema muscolare al bicipite femorale della coscia destra e sostituito da Ghoulam. Tuttavia, nonostante lo sprint iniziale della squadra di Pioli, gli azzurri proprio grazie a Ghoulam hanno creato una prima meravigliosa palla-gol del match sprecata da Mertens che da pochi metri ha accarezzato la palla anziché cercare una conclusione di maggiore potenza o spiazzante, dando modo a Lafont di respingere in qualche modo. Napoli sprecone anche più tardi, nei minuti di recupero del primo tempo quando Insigne dopo un po’ di confusione in area ha girato verso Lafont. Gol fatto? Macchè. La Viola (48’) si è salvata in angolo stavolta. Ma prima di questo episodio – e cioè cinque minuti dopo la prima mezzora di gioco – Mertens si era letteralmente divorato un’altra palla-gol, sempre a pochi metri da Lafont, con una debole insufficiente conclusione, dopo un’azione dettata da Insigne e proseguita da Zielinski per l’attaccante belga. Ma non era finita qui la sagra dei gol mancati, dopo quelli di Mertens ed Insigne. Tra l’altro nella seconda parte si era anche esaurita la verve della Fiorentina, ormai stanchissima, e con il difensore Pezzella infortunato ma tenuto in campo in attacco, come si faceva una volta, per non lasciare la squadra in dieci, di fatto però era così. Non si aspettava quindi che la soluzione finale per far capitolare la Fiorentina ormai sulle gambe con la forza della disperazione, anche perché adesso ecco il bomber Milik sul terreno di gioco al posto di Mertens. Ebbene, c’è del clamoroso: l’attaccante polacco su di un taglio-invito sotto porta di Callejon mette fuori sbagliando la più agevole delle occasioni (93’), tra il rammarico dei suoi stessi compagni e quello di Ancelotti in pieno rimpianto anche per la splendida parata (53’) di Lafont in angolo, su sinistro mirato di Zielinski. Bilancio finale naturalmente in negativo, almeno per quanto riguarda il risultato, come lo stesso Ancelotti ha sottolineato nel dopopartita. Pacato e senza mezzi termini il commento dell’allenatore azzurro: “Abbiamo fatto noi la partita, ma abbiamo perso due punti. Purtroppo sono mancate le finalizzazioni e siamo stati costretti a questo risultato. Loro hanno pressato forte nella prima parte, però davanti siamo arrivati bene: la nostra vittoria sarebbe stata giusta”. Nessun contraccolpo per l’addio di Hamsik: “La coppia Allan-Ruiz è ben affidabile. Produce maggiormente in profondità. Nella sostanza non cambia nulla”. Gli appunti riguardano l’attacco: “La squadra è viva tanto è vero che siamo arrivati davanti alla porta tantissime volte. Abbiamo però mancato la finalizzazione, dobbiamo curarla di più, ci vuole maggiore freddezza”. A questo punto la Juve ha la possibilità di allungare di nuovo, spegnendo ulteriori ultimimissime speranze. Ma nella squadra del cuore c’è invece chi rilancia la questione nel senso che gli azzurri nn si rassegnano, ci credono ancora. Lo sostiene Ghoulam a nome dei compagni: “Quello che non ci crede sta fuori dal nostro spogliatoio…”. Per il momento si gira la pagina: giovedì c’è Zurigo-Napoli, avanti a tutta forza in Europa League.