Napoli, una furia, finalmente: bel gioco e gol, travolta l’Inter costretta a rimandare l’operazione Champions all’ultima giornata mentre gli azzurri con la Grande Europa già in tasca hanno sfoderato una prestazione di altissimo livello nella serata del congedo dalla Torcida del San Paolo. La Beneamata c’è rimasta male, forse nemmeno se l’aspettava di ritrovarsi di fronte agli azzurri che nella prima parte della stagione avevano costruito quel secondo posto che dà comunque onore all’impegno espresso dai giocatori di Ancelotti, tale da restare comunque e sempre lassù in classifica, pur considerando il distacco non indifferente dalla Juve. Ma va anche valutata la differenza punti che gli azzurri hanno inflitto alle squadre alle loro spalle. Tornando alla partita con l’Inter c’è da dire che Callejon capitano e i suoi compagni si sono divertiti ed hanno divertito la gente in quest’ultimo appuntamento della stagione a Fuorigrotta, merito di un Napoli ispirato e ben messo sulle gambe e che di problemi all’Inter ne ha creato parecchi, lasciando agli avversari soltanto i primi dieci minuti del match. E più niente se non la trasformazione del calcio di rigore firmato da Icardi nel finale (fallo di Albiol su Icardi), un penalty che tuttavia non modificava le valutazioni sulle due squadre contrapposte e i termini di un match dominato dal Napoli in lungo e in largo, per le qualità espresse dal Napoli e per la capacità realizzativa degli azzurri. D’altronde il risultato la dice lunga, ben quattro gol hanno inchiodato gli interisti e potevano essere anche di più le reti a carico dei nerazzurri, senza spacconerie e guasconate. Esaurita la fase iniziale, sono infatti saliti in cattedra gli azzurri in gol (16’) grazie ad una straordinaria conclusione di Zielinski, all’incrocio dei pali della porta difesa da Handanovic. Inter ormai rinserrata nella propria area di fronte ad un Napoli aggressivo, rapido, passaggi di prima e implacabile con un Fabian Ruiz spostato a sinistra e con Zielinski a centrocampo. Tra i pali Karnezis al posto di Maret e con Albiol in difesa, tornato in campo accanto a Koulibaly e Malcuit e Ghoulam sulle due fasce. Ecco che arriva il secondo gol, firmato da Mertens, un gol incredibile quello del raddoppio giacchè l’attaccante belga saltava addirittura più in alto dei due centrali nerazzurri per mettere in rete il pallone di testa. Un altro record quello di Mertens, a quota 108 gol in azzurro, quanti quelli del mitico Attila Sallustro. Ma non era finita qui giacchè arrivavano gli altri due gol da parte di Fabian Ruiz, autore della doppietta. C’era un po’ di gloria anche per Insigne chiamato in campo da Ancelotti nell’ultimo quarto d’ora in sostituzione di un Milik, un po’ molle e per niente brillante. Chissà se per Insigne sia stata l’ultima maglia azzurra o no. Si chiudeva con un paio di paratone di Karnezis, con il penalty di Icardi e tra gli applausi della gente del San Paolo a sottolineare il riscatto della partitaccia di dicembre scorso a San Siro perduta dagli azzurri tra i “buuu” rivolti a Koulibaly espulso da Mazzoleni. Un provvedimento che interessava prima il fortissimo difensore franco-senegalese e poi anche anche Lorenzo Insigne. A fine gara al San Paolo, nella partita del riscatto e ultimo appuntamento della stagione al San Paolo, Ancelotti ha chiamato a raccolta i suoi giocatori per salutare anche lui i tifosi insieme con gli azzurri. Si chiude così con una solenne promessa del timoniere del Napoli: “Nella prossima stagione fermeremo la Juve”.