L’orchestra azzurra ha ripreso a suonare con tutti i suoi migliori maestri di musica riportati da Ancelotti sul palcoscenico del San Paolo, cancellando amarezze e delusioni incassate a San Siro. Splendido e finanche stellare il Napoli con il ritorno di Hamsik, Callejon, Allan uscito alla fine del primo tempo con il Milan e con Zielinski, forse il migliore in campo in senso assoluto. Ma non gli sono stati da meno tutti gli altri compagni che hanno ridato forza, vigore e qualità alla squadra del cuore e il risultato finale d’altronde la dice tutta attraverso i gol di Milik, di Insigne ritornato al bersaglio grosso dopo quattro mesi e il penalty che Verdi ha realizzato a pochi minuti dalla conclusione del match, poco dopo il suo ingresso in campo sostituendo proprio lo stesso insigne. Squillante il 3-0, risultato che consolida la posizione del Napoli alle spalle della Juve con due punti recuperati su Madama e ribadisce le capacità e le aspirazioni europee degli azzurri d’altronde confermate nella sfida con la Sampdoria, tra le migliori realtà del momento del calcio italiano. La squadra di Giampaolo in realtà non ha avuto scampo ed è rimasto a bocca asciutta il grande ex Quagliarella, capocannoniere della serie A, a segno nelle ultime precedenti undici giornate che gli hanno permesso di raggiungere Battistuta, detentore del record di gol consecutivi. Il Napoli non ha ritrovato soltanto i gol, ma anche e soprattutto il gioco, a tratti spettacolare e divertente, come qualche tempo fa. I gol sono stati una conseguenza della superiorità espressa a tutti i livelli e soprattutto a centrocampo, forte dalla qualità di Hamsik e dalla forza di Allan (non c’era F. Ruiz squalificato), ma anche del contributo enorme di Zielinski e pure di Callejon, insostituibile nel ruolo di esterno destro tutto fare e a tutto campo. Un tran-tran efficace e produttivo quello dello spagnolo che ha in realtà consentito al Napoli di andare in gol con Milik e al raddoppio con Insigne nel giro di appena un minuto. L’azione del primo gol avviata da Hamsik con un’apertura per Callejon e da questi il taglio in diagonale che ha portato a rete Milik (25’), al suo dodicesimo bersaglio personale. Stavolta di Zielinski il ricamo iniziale, proseguito da Callejon per il gol di Insigne (26’). La cronaca fa registrare anche un altro gol di Milik annullato però per un fuorigioco sacrosanto di Maksimovic, schierato da Ancelotti a causa del forfeit di Albiol all’ultimo momento. Poi la girandola delle sostituzioni a risultato ormai acquisito con Verdi (83’) al posto di Insigne ed autore della trasformazione del rigore del 3-0 (fallo di mani di Andersen) che tutti volevano tirare e con Ounas in campo per Milik. Ma era già entrato sul terreno di gioco Diawara (73’) per il congedo di Marek Hamsik alla maglia azzurra, come appare ormai più che certo e che Ancelotti ha confermato. Il capitano ha la valigia già fatta con destinazione Cina dove il calciomercato è aperto sino a fine febbraio. E’ pronto ad accoglierlo il Dalian Yifang: “Non nascondiamo nulla. Da parte mia e della società c’è la volontà ad accontentarlo”, d’altra parte l’offerta è sontuosa, l’ingaggio è di 9 milioni di euro a stagione per tre anni più bonus e 15 milioni al Napoli per il cartellino. Ancelotti assicura che non ci saranno contraccolpi: “A centrocampo siamo ben coperti con Fabian Ruiz, Zielinski che ha giocato un primo tempo da fuoriclasse e con Diawara”. Bye-bye capitano. La storia azzurra di Marek Hamsik si conclude così, tra gli applausi dei ventimila del San Paolo, pochini per un addio così importante.