Gli azzurri riprendono a correre e la vittoria non può mancare, vittoria che viene realizzata e raccolta attraverso due magie, quella di Mertens su calcio di punizione e che raggiunge Diego Armando Maradona per i gol segnati in maglia azzurra, 81, e per la bellissima rete-capolavoro firmata da Amin Younes dopo un ubriacante dribbling di grande fantasia davanti al portiere Sportiello, imbambolato dal numero dell’attaccante tedesco. Un gol per tempo per consolidare il secondo posto e la zona Champions e per restituire ad Ancelotti quel Napoli che negli ultimissimi tempi aveva fatto perdere le sue tracce, un risultato che serve agli azzurri per ritrovare la strada smarrita sotto il profilo mentale ed anche quei meccanismi tecnico-tattici sotto il profilo della concretezza di gioco, vanno comunque segnalati tre legni di cui due consecutivi: alla squadra tuttavia resta ancora molto da migliorare per quanto riguarda la cattiveria e la spietatezza nella finalizzazione ancora caratterizzata da una serie infinita di passaggetti talvolta inutili e leziosi che non determinano niente di buono, dando modo di solito agli avversari di ricomporsi e di costruire barriere difensive che diventano insormontabili. Ci ha provato ma inutilmente anche il Frosinone, ma la sua resistenza è stata vana, pur se non si è mai arreso nonostante una retrocessione ormai già scritta. Il mister giallorosso Baroni, ex azzurro (suo il gol di testa che sigillò il secondo scudetto) aveva preparato perbene, ma sempre inutilmente, l’arma del contropiede. Ancelotti da parte sua ha dovuto cambiare qualcosa nel Napoli, a causa di alcune problematiche: Allan e Insigne fuori servizio, assenze che hanno indotto il tecnico a decidere per alcune varianti cominciando con Ospina tra i pali (stavolta inaspettatamente) al posto di Meret e in difesa Luperto centrale accanto a Koulibaly. Novità nella linea di centrocampo con Callejon alla sua partita numero trecento in maglia azzurra, accanto a Fabian Ruiz, Zielinski e con Ghoulam sull’esterno. Prima linea con il fenomeno Younes e il tandem Mertens-Milik. A fine partita tutti felici e contenti, anzi no. Un episodio ha guastato la festa agli azzurri ed a Callejon – capitano di giornata – in particolare. Con la fascia di Insigne al braccio, lo spagnolo si è portato sotto il settore ospiti, lanciando la sua maglia che però è stata ributtata sul campo dagli ultras azzurri, provocando amarezza e risentimento tra i giocatori del Napoli, già colpiti durante la gara dal coro “meritiamo di più”. Callejon ha raccolto la sua maglia ed è rientrato negli spogliatoi con gli occhi bassi, mentre Mertens si rivolgeva agli ultras chiedendo “Perché…”. Già nella mattinata di venerdi gli ultras avevano evidenziato il loro dissenso nei confronti del club con striscioni apparsi in città circa la presunta mancanza di progettualità. Ancelotti da parte sua è rimasto perplesso per questo finale inatteso: “Beh, ho visto i giocatori dispiaciuti e sono rimasto sorpreso anche io. Non possiamo assolutamente rimproverarli per mancanza di impegno, professionalità e serietà”. In realtà altri tifosi si sono dissociati dalla contestazione, schierandosi con la squadra e manifestando il loro dissenso anche sui social. Ancelotti ha comunque approfondito l’argomento: “Sinceramente non mi spiego il perché. Chiariamo a tutti che qui calciatori che guadagnano 10 milioni a stagione non possono arrivare e quindi gli investimenti vengono fatti su giocatori giovani, è la realtà del Napoli. Quest’anno gli investimenti sono stati fatti su calciatori come Meret, Ruiz e Verdi, giocatori che hanno qualità e non vantano stipendi esagerati che potrebbero compromettere il bilancio che è sano e deve continuare ad esserlo”, nonostante la ragion di stato per un’ampiezza controllata dei conti, per Ancelotti si può vincere comunque: “Certo che puoi vincere. Ci vorrà più tempo e con una programmazione giusta che ti fa migliorare ogni anno di più. L’anno prossimo la squadra farà dei passi avanti. Gli acquisti che faremo saranno mirati: sono convinto che raggiungeremo traguardi importanti”.