Nessuna rivoluzione, ma soltanto una ristrutturazione dei ranghi senza sconvolgimenti, laddove sarà necessario intervenire per rendere più potente e più forte il Napoli nella nuova stagione. E’ il punto di vista di Ancelotti relativo al progetto che è già in corso di attuazione per la prossima stagione calcistica, a tutti i livelli, dal campionato alle coppe. Si ripartirà da un punto fermo, sembra di capire, e cioè dal capitano Lorenzo Insigne che fino alla scorsa settimana era invece posto in partenza per una serie di insofferenze, di equivoci, di disguidi e di malumori, roba di un recente passato ormai già alle spalle, dopo il chiarimento a casa Ancelotti, alla presenza del patron De Laurentiis, del tecnico, del giocatore e del suo agente Mino Raiola. In altre parole si ripartirà da Lorenzo Insigne con buona pace di tutti. “Il Napoli – fa sapere Ancelotti – non ha mai avuto l’intenzione di cederlo e Lorenzo è felice di restare, tanto è vero che ci sarà un allungamento del contratto. Per quanto riguarda il mercato e cioè sulle future trattative, si tratta di un periodo molto lungo. Fino al 31 agosto possono succedere tante cose”. Si parla però di Lozano ed anche di Trippier, nomi che circolano da tempo tra le tante voci del nuovo mercato: “Non parlo di giocatori di altre squadre. Si dice che la moglie di trippier è venuta a Napoli, magari in vacanza in questa bella città. Sono comunque giocatori che stiamo visionando. Ma il discorso è più complesso e riguarda pure calciatori che non vogliono venire o che non sono interessati. Possono esserci pure questo tipo di giocatori nella nostra lista. Barella? L’apprezzamento resta, è un grandissimo centrocampista, ma non è sotto osservazione, Lozano e Trippier invece lo sono”. Ancelotti manager, cos’è un’evoluzione? “Non mi interessa , non mi va questo ruolo, tra l’altro c’è una direzione tecnica molto più competente di me. Non voglio rubare il lavoro ad altri. Ho sempre fatto l’allenatore e voglio continuare a farlo”. D’accordo, ma ci sono ancora giocatori della rosa attuale sotto esame: “Queste ultime partite sono un esame per tutti. Comunque le valutazioni sono state già fatte”. Non c’è nulla da lasciare per strada, Ancelotti spinge il Napoli a dare il massimo nelle ultime quattro partite e spiega il perché: “Napoli-Cagliari è un match importante perché vogliamo conservare il secondo posto e vogliamo raggiungere gli 80 punti in campionato. La squadra è brillante e dà segnali positivi. In queste quattro sfide che restano vogliamo chiudere bene la stagione”. Peccato, Napoli-Cagliari si giocherà in uno stadio quasi deserto. Perché? “Lo stadio pieno rappresenta uno stimolo molto importante. Ma le prestazioni della squadra non c’entrano affatto. Il San Paolo non è stato molto pieno nemmeno nei momenti migliori. C’è un forte legame con la maglia, meno nei confronti delle società. E’ un discorso legato ad altre cose e che coinvolge anche altre squadre di grande livello e di proprietà straniere. Il caso della Roma è abbastanza chiaro. Dico che il tifoso deve essere focalizzato sul colore della maglia e non sul nome del proprietario. All’esterno non accade”. Nel futuro azzurro non c’è il cambio del modulo: “Ci difenderemo col 4-4-2”, diverso il Napoli nella profondità del gioco offensivo”. Insomma i big non lasceranno la maglia azzurra, cosa che eviterà ad Ancelotti di incatenarsi ai cancelli di Castelvolturno. Giusto? “Si parla di un Napoli come di una società di passaggio, ma al momento c’è la volontà di tutti di proseguire. Nessuno è venuto nel mio ufficio a chiedermi di andare via”, sarà anche l’irresistibile fascino della Sirena a sprangare la porta delle partenze.