Era ora. Dopo due mesi di prolungata astinenza il popolo del basket si è riversato in massa stipando la piccola sala stampa del Paladelmauro. Negli sguardi dei tantissimi che ci circondavano evidente il sollievo per il disagio che si era protratto da tempo, da troppo tempo. Due mesi di silenzio assoluto avevano ingenerato preoccupazioni legittime nel mondo della palla a spicchi, alimentate dalla conferenza rimandata del patron De Cesare e dalle dimissioni apparentemente inspiegabili di Valerio Spinelli . Ed invece tutto nel giro di poche ore con l’acquisizione di una coppia che sarà interessante vedere all’opera. La passionalità di una allenatore che conosce bene la Campania per aver allenato Caserta per ben quattro anni, coniugata alla competenza di un ds giovane ed emergente con la voglia matta di veder consacrati in maniera definitiva i propri meriti potrebbe essere il mix esplosivo per portare in alto la Scandone. Dopo aver incassato anche le dimissioni di Antonello Nevola, patron De Cesare, stavolta in prima linea a sottolineare con forza le scelte operate per il cambio di passo , ci ha stupito con effetti speciali presentandoci in un sol colpo quanto di meglio disponibile sul mercato, un allenatore sanguigno , passionale competente, reduce da due anni ad alto livello nella sua Cantù, insomma perfetto per far risorgere l’entusiasmo e Nicola Alberani, un direttore sportivo che nei suoi anni romani ed ancor prima forlivesi ha saputo pescare e valorizzare gente di calibro ,ora con contratti a sette cifre. Anche se la squadra è tutta da costruire è piaciuto l’approccio del coach che non si è nascosto, dichiarando senza mezzi termini di essere venuto ad Avellino per centrare obiettivi importanti come l’accesso alle final eight di coppa Italia e la qualificazione ai play off. Dichiarazioni forse un po’ azzardate ora che il roster è ancora un embrione ma che la dicono lunga sul carattere del nuovo allenatore che senza mezzi termini ha dichiarato di amare gli allenamenti a porte aperte da condividere con il pubblico. Di Nicola Alberani non ci è dato sapere, ma lo scopriremo presto ,dove riuscirà a pescare i suoi gioielli, però ci è piaciuta e non poco la sua frase di apertura quando ha parlato di voler ricostruire nella Scandone il senso della famiglia, un valore del tutto smarrito nelle ultime stagioni. E poi, su ogni cosa la novità di un patron che rivendica una squadra prima che bella, affamata, in perfetta sintonia col refrain di interi campionati quando la gente sugli spalti rivendicava gente che lotta e che suda.