La Scandone torna nell'anonimato.

La Virtus si regala una chance play off ,la Sidigas torna nell’ anonimato. In buona sostanza questo il verdetto espresso nella sfida capitolina, una gara che doveva far da crocevia per entrambe le formazioni. Avellino è tornata la stessa di sempre, tante volte vista sui parquet ,una squadra  discreta nelle individualità ma senza la grinta  e la voglia di vincere indispensabili per prevalere. La Virtus, invece, una volta scrollatasi di dosso il peso della partecipazione europea, e soprattutto grazie all’innesto di tre pedine importanti come Curry, Ebi e Freeman si è completamente trasformata da anatroccolo balbettante, impelagato nei bassi fondi a formazione autoritaria, completa in tutti i reparti ,capace di inanellare quattro successi di fila e candidata a recitare un ruolo primario nei prossini play off. A sei giornate dalla fine di una stagione decisamente deludente la Sidigas ha sprecato un’occasione, forse l’ultima, di riscattarsi  e di invertire la rotta, facendosi piegare dalla determinazione e dalla sagacia tattica di due ex, come Ebi e Curry. Il primo ,col dente avvelenato per la frettolosa bocciatura nella gestione Valli, ci teneva a dimostrare per intero il suo valore ed i numeri lo hanno ampiamente sottolineato con  19 personali,8 rimbalzi,3 assist per una valutazione finale di 26 . Ramel Curry, per chi non se lo ricordasse per gli otto anni trascorsi da quando indossava la casacca biancoverde, è un ala piccola tra le più talentuose viste sui parquet italiani, un signor cestista capace di fare la differenza e di trasformare con la sua presenza un intero gruppo. Nelle individualità irpine un po’ di luce si è vista nel solito Banks, migliore in campo in assoluto, e in un rigenerato Mark Trasolini. Il resto sprofondato nell’anonimato, cominciando da Marques Green del tutto ininfluente nell’economia della gara, ad Anosike nervoso e falloso come non mai, per finire a Justin Harper lontano ricordo  dell’arma letale che aveva piegato i romani nella gara di andata. Nella differenza nei rimbalzi (40 a 27 per i capitolini) la lettura di una sconfitta che doveva essere evitata ad ogni costo. Ed ora ? A meno di clamorose smentite il capitolo sogni di gloria sembra definitivamente chiuso .Non ci resta altra strada che chiudere con dignità, approfittando dei due prossimi impegni casalinghi con Pistoia e Caserta e magari impegnandosi in una seria riflessione sugli errori commessi per una nuova stagione del tutto diversa.

Nella foto Luca Dalmonte coach della Virtus Roma