CAGLIARI – Un miracolo? No, un segno del destino che traccia il cammino del Napoli nel finale arroventato di una partita conclusa con un gol fantastico firmato da Milik: un ricamo, una pennellata da grande autore che viola l’inviolato campo di Cagliari, su punizione. Una magia quella dell’attaccante polacco che regala tre punti preziosissimi al Napoli riscattando il gol mancato all’Anfield, quando Alisson in quel disperato assalto finale ha impedito ad Ancelotti e alla sua squadra di proseguire la sua marcia verso la Champions ed ora destinata all’Europa League. Un finale straordinario invece, questa volta. Lo sbarco in Sardegna dei pirati azzurri si è realizzato nel miglior modo possibile, dopo cinque giorni trascorsi ancora con l’amaro in bocca per il mancato risultato contro il Liverpool. Felici e contenti gli azzurri e soddisfatto Ancelotti che venerdì scorso in conferenza stampa ha addossato sulle sue spalle ogni responsabilità per il mancato passaggio di turno: “Quando i risultati non arrivano la responsabilità è dell’allenatore, è normale, è ruolo che è fatto così”. A far risplendere l’azzurro nel cielo del Napoli, guarda caso è toccato al giocatore finito nel mirino delle critiche, d’altronde ritenuto il responsabile del gol mancato a Liverpool e della mancata qualificazione della squadra del cuore al turno successivo della più grande manifestazione del calcio europeo. Milik nel bene e nel male, Milik sugli onori dell’altare azzurro grazie ad un meraviglioso colpo di coda: Mertens gambe all’aria mandato giù da Barella e palla a terra poco fuori dell’area sarda. Milik si fa avanti prepotente, sfrontato e deciso a tutto: “La tiro io”, diabolica la traiettoria che scavalca la barriera e con la sfera che si infila dall’alto scendendo a mezza altezza sulla sinistra di Cragno, l’urlo degli azzurri e lo sbalzo di Ancelotti. Il sinistro di Milik è il sigillo del Napoli che vince la settima partita sulle ultime nove e che sventa lo scudetto in anticipo ad una Juve inarrestabile. Il Napoli è sempre ad otto punti da Madama. In altre parole campionato ancora aperto, malgrado tutto. Giù il cappello e onori agli azzurri, naturalmente. Azzurri che hanno dato tutto in una partita spigolosa e con una squadra sottoposta ad un turnover più o meno massiccio con Malcuit, Maksimovic, Ghoulam, Ounas, Diawara, Zielinski e dall’inizio Milik, eroe della giornata. Difficile e delicata e piene d’insidie la partita con il Cagliari deciso a tutto per non soccombere ed un Napoli altrettanto deciso ma poco incisivo nella zona delle conclusioni, aldilà di una traversa dello stesso Milik. Ma ecco la controrivoluzione, Ancelotti vuole vincere a tutti i costi: dentro Mertens e fuori Diawara, fuori Ounas e dentro Insigne, dentro Callejon e fuori Malcuit per un Napoli a trazione anteriore, a undici minuti (91’) dalla magia di Milik. Tutto il resto sono applausi per gli azzurri e per Ancelotti che nel dopopartita chiarisce la scelta su Milik per l’esecuzione del gol-partita: “Gerarchie chiare sulle punizioni, da destra battono Milik e M. Rui”. Altrettanto chiari i progetti per l’immediato futuro: “L’eliminazione dalla Champions è stato un duro colpo, ma io ero sicuro della loro reazione. La nostra è una squadra di prospettiva che deve crescere e che può fare meglio. E la società è molto seria ed equilibrata, ci si lavora molto bene. Il progetto va avanti, insomma. Siamo stati molto competitivi in Champions e vogliamo esserlo in Coppa Italia e in Europa League”. Domani, lunedì, il sorteggio per la composizione dei gironi, a partire da mezzogiorno. C’è sempre quell’idea di rivedersi con Sarri in una suggestiva finale dell’EL? Don Carlo non lo nega: “Ci sono diversi step da superare, prima di arrivare fino in fondo. Incontrare Sarri nella finale sarebbe comunque un sogno per tutto il Napoli”, e per tutti i napoletani, sarristi e ancelottiani.