Col sudore della fronte e fra tanti abbracci felici e sincere strette di mano a fine partita: la terapia d’urto studiata da Gattuso per rimettere in piedi il Napoli comincia a funzionare. La sua efficacia è emersa soltanto e soprattutto nella seconda parte dopo un primo tempo a dir poco imbarazzante e tutto a favore del Sassuolo in vantaggio quasi alla mezzora con Traorè e che di gol ne avrebbe potuto farne almeno altri due. Invece nemmeno un tiro verso la porta avversaria da parte degli azzurri. Il Napoli si è fatto macinare in quei primi 45 minuti mai reggendo al possesso palla rapido e veloce del Sassuolo ed a quelle ripartenze micidiali che hanno messo spalle a terra la linea davanti alla difesa affidata a Fabian Ruiz in un ruolo centrale e in una posizione a lui improprie, e si è visto. Nel ritorno al 4-3-3 non avevano sbocchi né palloni da giocare neanche i tre di una felice antica prima linea e cioè Callejon, Milik e Insigne, abbandonati a se stessi. Insomma un Napoli brutto nel gioco, privo tra l’altro di Koulibaly fermo per infortunio e sostituito dal giovane Luperto, anche lui bloccato da un problema muscolare che si è manifestato nel corso del match e che non è rientrato nel secondo tempo, determinando l’ingresso di Hysaj a destra e lo spostamento di Di Lorenzo centrale, accanto a Manolas. Più robusta la difesa con le nuove soluzioni, ma anche con una testa diversa l’intera squadra sollecitata da Allan nelle sue scorribande offensive e che trovava il gol del pari con una bellissima conclusione dal basso in alto, all’incrocio dei pali. 57’: strafelice il brasiliano al suo primo centro nella stagione in corso. Uno scossone quella rete che ha galvanizzato l’intera squadra, dopo qualche altro pericolo portato dal Sassuolo, una traversa centrata dal team di De Zerbi e un rigore negato al Napoli su Hysaj. Ma in campo c’è adesso un altro Napoli che centra a sua volta la traversa con Callejon dopo l’ingresso di Elmas per Fabian Ruiz – manifestatamente arrabbiato per la sostituzione – e lo spostamento di Allan centrale davanti alla difesa, mentre in prima linea c’è Mertens a dare vivacità al posto di Milik. E’ un Napoli ora più quadrato e robusto e molto più convinto di se stesso. In gol ci va Callejon, rete però annullata dal Var per fuorigioco. Tocca comunque al Sassuolo accusare grosse e vistose difficoltà giacchè il Napoli non si ferma e ci dà dentro a tutta forza in un assalto finale che si concretizza nell’autorete di Obiang, opportunamente pressato da Elmas. E’ la fine di un lunghissimo atroce incubo. Si spera. Con i tre punti finora inarrivabili il passo in avanti fa avvicinare gli azzurri alla zona dell’Europa League. Gattuso ci va piano, comunque: “Siamo ancora malati, lo sappiamo, erano due mesi che non vincevamo in campionato. Siamo una squadra di qualità e bisogna avere equilibrio e giocare in un certo modo. Abbiamo fatto una buona partita nel secondo tempo, ma la strada è lunga e in dieci giorni non si possono fare miracoli. Ma onori a questi ragazzi che mi hanno dato grandissima disponibilità. Io voglio entrare nell’anima dei miei giocatori, questo lavoro so farlo solo così. A qualcuno può dare fastidio, posso stare sulle palle perché urlo sempre, ma io solo così so farlo”, in pubblico Gattuso assolve Fabian Ruiz, il peggiore del Napoli: “Dobbiamo essere perfetti noi per far giocare Fabian in quella posizione, lui non è un vertice basso, deve essere supportato dalla squadra, invece facciamo fatica”. Già, ma la soluzione del problema una volta per tutte non può che scaturire dal mercato di gennaio con l’arrivo del regista che non c’è. Nel Napoli è tra l’altro proibito parlare del Barcellona e il motivo lo spiega Gattuso: “Se ci pensiamo adesso ci vengono i capelli bianchi…”.