Una faticaccia nel segno di Koulibaly, con una sudatissima vittoria dedicata al gigante franco-senegalese-napoletano. In realtà non è bastata la doppietta dell’uomo-gol Arcadius Milik a stendere il Bologna che ha recuperato il punteggio per due volte, con una media personale pazzesca in rapporto alle presenze e ai minuti giocati. C’è voluto un guizzo finale di Ciro Mertens per far fuori degli avversari che non si sono mai arresi e che hanno tenuto la gente del San Paolo col fiato sospeso fino all’ultimo. C’è da dire pure che gli effetti negativi della partita di San Siro avranno sicuramente inciso nella prestazione della squadra di Ancelotti, ma non sotto il profilo della buona volontà e del carattere, piuttosto è nell’assetto dell’insieme tecnico-tattico che il Napoli è apparso un po’ slegato, perdendo qualcosa nel solito fraseggio, a volte perditempo, nella precisione degli appoggi e come di consueto nella spietatezza. Sì, si potevano sistemare le cose con un punteggio anche più forte. D’altronde le assenze in contemporanea dello stesso Koulibaly con quelle di Hamsik e Insigne, non sono cose da poco. Bisogna tenerne conto, così come per l’appunto non si può non considerare nell’adeguata misura l’assenza di un grandissimo difensore di caratura mondiale come Koulibaly che tra l’altro svetta nel gioco aereo nella zona d’operazioni difensiva. Ne ha avuto buon gioco il Bologna che guarda caso ne ha saputo approfittare andando in gol in fotocopia con due colpi di testa (Santander e Danilo), su altrettante punizioni contro gli azzurri. Roba da lasciarsi prendere dallo sconforto. Ma così non è stato. D’altronde la partenza del Napoli è apparsa apprezzabile, con Malcuit sulla destra a darci dentro e guarda caso il primo gol degli azzurri è scaturito da un cross messo in area dal difensore francese dopo uno spunto in velocità. Sul pallone rimpallato di Mertens per due volte si è poi avventato Milik (15’) centrando il bersaglio. Tutto fatto? Macchè. A rendere complicate le cose ecco Palacio, una vera e propria spina nel fianco, ma anche gli altri suoi compagni si dono dati da fare difendendo nella propria metà campo e scattando in su verso la porta di Meret. Il pari è di Santander che fulmina Meret di testa dopo una spizzicata di Palacio. Tutto da rifare. La partita non è bellissima ma è comunque abbastanza combattuta su tutti e due i fronti e crea interesse e batticuore. Il Napoli stringe i denti e Milik va di nuovo a rete (51’) da vero centravanti. Eccellente il bottino del polacco: 10 gol finora, con sei reti siglate nelle ultime tre partite. Meglio di così… Non è finita però giacchè il Bologna riagguanta il risultato (80’) con Danilo. Stavolta è Albiol che non tiene stretto l’avversario. Prima era capitato a Maksimovic su Santander. Dopo il pareggio rossoblù il Napoli si riorganizza e trova una guida sulla sinistra con Fabian Ruiz, il capolavoro tuttavia è di Ciro Mertens che sull’appoggio di Mario Ruiz entrato per Ghoulam, salta rapidamente l’uomo su di lui, scartoccia sulla sua destra e costringe alla resa il Bologna. Merito degli azzurri, certo. Ma anche di Ancelotti attraverso lo spostamento di Zielinski sul centro sinistra, del ritorno di Allan (giallo per lui e prossima squalifica perché in diffida) sul centrodestra, movimenti che con Fabian e Ounas danno comunque maggiore vivacità sulla trequarti, per porre la parola fine. Canti e cori dopo il fischio di Calvarese. Felici e contenti i tifosi, quasi tutti con la mascherina di carta di Koulibaly sul volto. Naturalmente soddisfatto Carletto Ancelotti. Il Napoli c’è e conserva solidamente il secondo posto (più cinque sull’Inter), pronto per qualsiasi altro evento possibile in classifica. Se si verificherà. L’anno si è chiuso con un cin-cin negli spogliatoi degli azzurri. “Abbiamo avuto carattere”, ha fatto presente Ancelotti nel dopopartita che ha apprezzato la prestazione dei suoi ragazzi: “E’ difficile gestire questo tipo di partite. Forse nella testa avevano ancora la partita di San Siro. Il mercato? Non verrà nessuno e nessuno andrà via”. Un chiarimento è necessario, a proposito di San Siro: “Avevamo chiesto solo un’interruzione momentanea da protocollo come stabilito anche dall’Uefa”, forse Mazzoleni non ne era al corrente….