L’Europa a due punti. A passo di carica la rincorsa dei corsari azzurri che sbarcano a Cagliari e con un’azione arrembante sbancano l’isola rossoblù con un altro preziosismo di Ciro Dries Mertens, adesso con il fiato addosso su Marek Hamsik, detentore del record assoluto di gol con 121 bersagli centrati nella storia del Napoli. L’impresa voluta e compiuta grazie agli sforzi dell’intera squadra sempre compatta e unita, ricostruita moralmente e tatticamente da Gattuso che ha indovinato tutte le mosse e le contromosse per far fronte alle manovre di Maran che dalla panchina rossoblù le ha cercate tutte per rimettere in piedi la sua squadra e per riagguantare il risultato. Tutto inutile, giacchè il Napoli non è mai andato in affanno totale, tutt’altro. Ha sfiorato anche il raddoppio con lo stesso Mertens che ha sbloccato il risultato (65’) con un irresistibile pallone a girare che Cragno manco lo ha visto. Mai gli azzurri hanno ceduto di un passo, in realtà. La squadra si è difesa quando ha dovuto farlo con la linea Di Lorenzo, Maksimovic, Manolas, Hysay – che poi ha lasciato il posto a Mario Rui escluso dall’inizio – a causa di una distorsione al ginocchio sinistro determinata da un’entrata di un avversario. Saldo e solido anche il centrocampo in cui Gattuso si è giocato di nuovo – e bene ha fatto – la carta Elmas di nuovo sulla fascia sinistra come a Milan contro l’Inter, inserito dall’inizio al posto di capitan Insigne ancora dolorante al ginocchio ma che è stato chiamato in causa (61’) quando Gattuso saggiamente ha ricomposto i ranghi tirando fuori Demme, per spostare centrale basso Fabian Ruiz tra Elmas a destra e Zielinski rimasto nella sua posizione di centrosinistra, mentre sulla fascia un buon Callejon è uscito per Politano pure lui comunque ben inserito. Ebbene per il Cagliari non c’è stato nulla da fare, in ogni caso. Il Napoli ha anche trovato Ospina nel momento in cui gli isolani hanno prodotto lo sforzo massimo, mai tuttavia pericolosi da far venire il mal di capo. Pilotati senza patemi d’animo anche nei cinque minuti suppletivi gli azzurri non si sono affatto scomposti pur immaginando un finale thriller dai rossoblù che non c’è stato. E non c’era da immaginare neanche un Gattuso mai completamente soddisfatto nemmeno nel dopopartita. Certo, sarà contento di quota 33, ma Ringhio resta sempre sul chi va là, e spiega il perché: “Abbiamo fatto quello che dovevamo ma potevamo chiudere la partita in diverse altre occasioni ed abbiamo sofferto sino alla fine. Mi è piaciuta la mentalità, la voglia di aiutarsi. Qualcuno non era al cento percento del recupero, e si è visto, Insigne doveva giocare, però in mattinata aveva ancora fastidi al ginocchio ed abbiamo preferito così”. Il Napoli è tornato…Napoli, ma Gattuso non è d’accordo: “Non siamo tornati, ancora non mi fido, dobbiamo fare un filotto di partite prima di dire che siamo per tornati. Piuttosto bisogna pedalare lavorando sulla compattezza”. Mertens e il rinnovo, come si risolverà la questione, c’è anche Callejon per quanto riguarda i contratti: “A me questo aspetto non interessa. Penso che i giocatori devono essere professionisti. Bisogna allenarsi e rispettare il club. Io li rispetto e con loro vado a scalare le montagne. Mertens? Non a caso ha fatto 120 gol, a me non sorprende, mi sorprende invece la sua capacità di legare il gioco e fa sembrare tutto facile. Abbina qualità a furbizia e quando va in pressione crea difficoltà agli avversari. Peccato abbia 33 anni ma io faccio l’allenatore e non sono il proprietario del club. D’altronde la proprietà sa cosa penso di ognuno di loro. Il calcio è azienda ed io sono un dipendente, parlo delle qualità dei giocatori ed dò il mio aiuto. Poi altre cose spettano alla società”. C’è il caso Allan sul tappeto, ma Gattuso sostiene di aver girato pagina: “Su Allan dico che domani è un altro giorno. Domani non si porta rancore, domani sarò il primo ad incitarlo. Ma bisogna allenarsi in un certo modo. So che Allan ha avuto proposte importanti, ma quelli sono problemi della società. L’importante è che in allenamento io veda senso di responsabilità e professionalità. Da domani grande disponibilità con Allan per riuscire a metterlo nelle condizioni migliori. Adesso bisogna pensare al presente. Noi dobbiamo fare 40 punti. Questa squadra ha grandissime qualità ma non può permettersi di scherzare col fuoco. Bisogna pensare al Napoli 24 ore al giorno”, e chi gli dà torto?