Nel nome di Diego Maradona il Napoli vola in Europa League, sbarcando nei sedicesimi di finale grazie ad un gol di Zielinski che inaugura la titolazione dello stadio dedicato al grande argentino. Alla squadra di Gattuso basta il pareggio per chiudere al primo posto del girone F nella partita con la Real Sociedad che varca con gli azzurri la porta di accesso al turno successivo, grazie al gol siglato nel finale da Willian Josè, ma soprattutto in virtù della sconfitta degli olandesi dell’AZ Alkmaar ad opera del Reijka. In realtà soltanto nei cinque minuti del recupero la battaglia tra il Napoli e la Real Sociedad si è placata, cioè quando attraverso radio e cellulari è arrivato il risultato delle altre due squadre che escono dall’Europa League. A quel punto si è sancito definitivamente il capolavoro portato a termine dal Napoli che aveva perso nel vecchio San Paolo contro gli olandesi ma che è andato a vincere in Spagna e pareggiato nel match di ritorno con l’Az. Va detto pure che la Real Sociedad era sbarcata a Fuorigrotta con una sola intenzione, quella di vincere malgrado l’assenza dei suoi due maggiori calibri, per evitare di cedere il passo agli olandesi. Insomma, era tutto in ballo su tutti i fronti. Ed in partenza anche per il Napoli erano obbligatori i tre punti, per evitare rischi e per proseguire la marcia in Europa League da Gattuso considerata il primo vero autentico traguardo della stagione. In tale ottica la Real Sociedad nel match è partita a testa bassa pressando subito a tutta forza capitan Insigne e i suoi compagni e in tal senso la buona sorte ha graziato la squadra di Gattuso proprio in apertura con Willian Josè che al 9’ a porta vuota, dopo un errore di Maksimovic, ha sciupato una più che favorevole occasione. A quel punto Gattuso si è arrabbiato e le cose hanno cominciato ad assumere una piega diversa: prima Lozano in fuga e messo giù senza alcun provvedimento sanzionatorio dell’arbitro, e poi Bakayoko hanno fatto tremare gli spagnoli, 24’. Il pallino è insomma passato nelle mani del Napoli che ha preso le misure passando in vantaggio con superZielinski (34’) alla battuta vincente appostato com’era poco al difuori dell’area avversaria, nel suo nuovo ruolo di trequartista, o sottopunta alle spalle di Mertens centrale offensivo, con Osimhen ancora fuori. Con gli azzurri in vantaggio il copione è cambiato ancora una volta: la Real Sociedad ha serrato i ranghi assumendo il possesso palla e pressando il Napoli nella sua metà campo. Il Napoli si è ritrovato sotto assedio reagendo con qualche veloce contropiede che avrebbe meritato miglior sorte se anche l’arbitro fosse intervenuto in maniera adeguato per alcuni fallacci subiti da Lozano lanciato a rete. A tutto ha comunque provveduto Gattuso con le sostituzioni che ha operato, ridando più forza e lucidità alla squadra: Petagna per Mertens, Politano per Lozano, Demme per Bakayoko e Elmas per Zielinski. Ne è scaturito un nuovo assetto in campo con gli azzurri che sono passati al 4-4-1-1. Insomma c’era da battagliare fino all’ultimo e il Napoli lo ha fatto anche attraverso i ritorni di Petagna nell’area di Ospina che però si è dovuto arrendere al 92’ a Willian Josè, una liberazione per gli spagnoli, anche loro ai sedicesimi. Naturalmente negli altri tre minuti di recupero non c’è stata più partita né di qui, né di là, ma solo abbracci e complimenti per tutti. Ma non è finita, domenica all’Arena Maradona c’è la Samp, lunedì invece occhio al sorteggio per il nuovo turno di Europa League: il Napoli è testa di serie. All’inizio del match con la Real Sociedad gli azzurri e gli spagnoli hanno onorato con profonda commozione la memoria di Pablito Rossi in un minuto di raccoglimento a lui dedicato.