Tanto spavento per niente. Ed è vero, giacchè il Napoli dopo aver consentito all’Udinese di pareggiare i due gol iniziali di Younes e Callejon con quelli di Lasagna e Tofana – tutti e quattro nel primo tempo – di gol ne ha segnati altri due nella prima mezzora della seconda parte con Milik al bersaglio numero quindici in campionato e con Mertens di nuovo a segno dopo tre mesi di digiuno. Un poker più che confortante e lusinghiero. Ciò grazie anche alla “sistemata” decisa da Ancelotti che ha cambiato alcune cosette sul campo a livello tecnico-tattico, ridando al Napoli rapidità di esecuzione e capacità tattica. Una trasformazione saggia che si è resa necessaria per acquisire nuovamente la superiorità espressa durante i primi trenta minuti di gioco e che poi si era smarrita, grazie anche all’Udinese e al modo di interpretare un match che sembrava in apparenza compromesso e invece rimesso in piedi dai friulani. Difatti il Napoli è rimasto piuttosto confuso dall’atteggiamento dei bianconeri di Nicola, tutti dietro a difendere e tutti pronti a riversarsi sull’altro fronte dove gli azzurri si sono trovati spesso disorientati ed anche in inferiorità numerica, rispetto ai rapidissimi contropiede che avevano portato al pareggio gli avversari. Va detto intanto che nel Napoli Ospina scelto in prima battuta a difesa della porta azzurra, era costretto a lasciare il terreno di gioco (41’ per Meret) a causa di un colpo ricevuto nella parte alta della fronte proprio all’inizio della partita, per essere trasportato con l’autolettiga in ospedale dove più tardi è stato sottoposto ad una tac con esito confortante. Dovrà comunque restare in osservazione per 24/48 ore. Diciamo pure che Ancelotti aveva comunque in parte rivoluzionato il Napoli a causa della situazione determinata dall’infermeria: fermi Diawara, Chiriches, Insigne, Albiol ed anche Fabian Ruiz. Il timoniere ha dovuto ridisegnare il centrocampo con Zielinski spostato accanto ad Allan e con una novità sulla fascia sinistra, Younes al posto di Insigne dall’inizio. Altre novità rispetto a Salisburgo quelle di Ghoulam e di Malcuit con la coppia centrale Maksimovic-Koulibaly. Un assetto che ha funzionato per benino per parte del primo tempo, cioè fino al doppio vantaggio degli azzurri che poi sono andati in crisi, facendo rizzare i capelli in testa ad Ancelotti a bordo campo. Immaginava tutt’altro il mister. Aveva in mente di cancellare la sconfitta con la Juve al San Paolo, la brutta prestazione col Sassuolo, il secondo tempo di Salisburgo e di consolidare la poltrona d’onore alle spalle dei bianconeri tenendo le avversarie lontane dalla zona Champions. Le necessità hanno aguzzato l’ingegno. Ad Ancelotti non c’è d’altronde voluto molto per risistemare il Napoli sul terreno di gioco. Adesso ecco che Meret frena le sue irruenze offensive mentre viene invece liberato sul lungo linea opposto Ghoulam, come ai vecchi tempi, profondità e cross. Mertens viene spostato a destra e gli effetti di tali mosse per allargare il gioco, determina ora maggiori spazi a centrocampo dove Zielinski è straripante, con la difesa friulana costretta ad allargarsi. Infatti il Napoli va a mille e va di nuovo in gol con un magistrale colpo di testa di Milik da autentico centrattacco e con una magia di Mertens a secco da una vita: il belga-napoletano scartoccia in corsa da destra verso l’interno e libera il diagonale che conclude la sua traiettoria dall’alto verso il basso nell’angolino sulla destra del portiere Musso. E l’Udinese? Adesso non può fare molto, adesso non ci sono più buchi nei quali i friulani si possono infilare. Tra l’altro Meret è attentissimo. Un errore però lo commette Allan che regala palla (76’) ai friulani in ripartenza in tre contro due, ma senza nessun effetto. In realtà la musica è cambiata. C’è perfino un altro gol che porta la firma di Zielinski, gol che tuttavia viene annullato per posizione di fuorigioco del centrocampista a rete a conclusione di un meraviglioso scambio con Milik, tutto made in Polland. E la partita finisce qui. A rendere gli onori agli azzurri ci pensa Ancelotti nel dopopartita: “Nel primo tempo mi hanno fatto arrabbiare, ma ci sono anche tante attenuanti: la partita di metà settimana ad esempio e una trasferta sulle spalle. Siamo comunque andati in doppio vantaggio devo dire immeritatamente. Nella seconda parte il Napoli ha messo a posto le cose ed ha meritatamente vinto”. Sull’orizzonte c’è l’Arsenal: ”Intanto abbiamo consolidato il secondo posto. L’Arsenal è un avversario molto difficile, questo pensiero però è stimolante, ci tiene vivi in campionato, i giocatori ci tengono molto a questa partita”, non è difficile immaginarlo.