Napoli prima forte e bello, poi disperato e brutto. Va in gol con Mertens e Manolas nella prima parte. Trema ma resiste nella ripresa alla rincorsa del Brescia

Foto tratta dalla pagina Facebook della SscNapoli

Vincere soffrendo, con ansia, fatica e sudore. E con la paura in corpo. Paura di non farcela nel difendere i due gol messi a segno nel primo tempo con Mertens e con Manolas, paura di chiudere con un pareggio o peggio ancora come è successo con il Cagliari, oltre tutto dopo aver prodotto un numero di palle-gol davvero straordinario. Ma la beffa non si è ripetuta, la squadra del cuore, pur con le gambe molli nella seconda parte, è riuscita a reggere al ritorno perentorio del Brescia che con Balotelli ha accorciato le distanze, 67’, colpo di testa su angolo di Tonali. Ma niente di più dagli avversari, pur se il Napoli ha continuato a temere ed a tremare sino alla conclusione del match dal finale arroventato tra la fortissima pressione della squadra di Corini e le ripartenze a rotto di collo alimentate soprattutto da un eroico Mertens che ha cercato  in tutti i modi di tirare fuori la squadra dal panico collettivo. Mertens su tutti gli altri, insomma, ed a tutti i livelli. Ha portato il Napoli subito in gol, incrociando d’istinto col destro il cross di Callejon da destra dopo un’azione corale ben condotta. Segnando al Brescia – Ciro il Grande – si è portato ad un solo gol da Maradona che in azzurro ne ha segnati 115. Bisogna dire comunque che il primo tempo del Napoli è stato di un livello ben superiore a quello degli avversari pressati e messi alle strette in ogni zona del terreno di gioco. Con il Napoli padrone del campo il Verona si è fatto timidamente vedere soltanto poco prima della mezzora ma niente di speciale. Lì davanti il tandem offensivo voluto da Ancelotti (LLorente-Mertens, scelta indovinatissima) ha fatto venire il mal di capo ai bresciani, ubriacati dalla manovra alimentata da Fabian Ruiz in regia e che si sviluppava su tutto il fronte da destra a sinistra con lo spagnolo che talvolta lasciava la sua zona per andare avanti nel tentativo di concludere. E’ un Napoli ben organizzato nella prima parte e che sopperisce d’altronde con la coppia centrale Manolas-Maksimovic in difesa e con Di Lorenzo e Ghoulam sugli esterni. A centrocampo Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski. Insigne e Lozano in panchina. Tutto funziona per il meglio, ad ogni modo, tanto che Manolas raddoppia all’ultimo minuto del tempo di recupero della prima parte (50’), sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Aveva già segnato il difensore (18’) ma il gol era stato annullato con il ricorso al Var, per un braccio in mischia che aveva determinato anche un giallo all’ex romanista.  Un’altra partita nel secondo tempo. Dopo una rete annullata a Tonoli (50’) il Napoli si arruffa e provoca un infinito batticuore nella torcida sugli spalti. Ciò perché al Brescia non passa minimamente per la testa di mollare. Anzi, provoca problemi gettandosi a testa bassa verso Ospina preferito a Meret nell’ottica del turnover di Ancelotti. C’è di più, il Napoli perde Maksimovic (76’) che esce in barella per un sospetto stiramento. La squadra azzurra aveva già perso Manolas (65’) uscito per un affaticamento muscolare e sostituito da Luperto. A quel punto Ancelotti ha rimesso in piedi una difesa che a livello dei centrali non c’era più, spostando Di Lorenzo accanto a Luperto e con Hysai a destra. Rivoluzionato anche il centrocampo con vari spostamenti dopo l’ingresso di Elmas a centrosinistra  e  Allan davanti alla difesa, Zielinski spostato da sinistra a centrodestra, con Fabian sempre nella linea centrale. Lì davanti ecco Mertens nel ruolo di Llorente (fuori dai giochi dal 73’) dal centrocampo in su. Ciro il Grande ce la mette tutta azionando spessissimo il contropiede e creando azioni-gol che per un nonnulla non si realizzano al fine di chiudere la partita con un nuovo doppio vantaggio. Prima Callejon e poi Elmas non riescono tuttavia a sfruttare due occasioni d’oro.  E allora tocca difendere con il coltello tra i denti il vantaggio  acquisito e messo in pericolo dal Brescia che va detto per onestà, fa tremare il Napoli.  A questo punto  entra in gioco anche la Torcida che con il cuore in gola trascina la squadra alla vittoria nel convulso disperato finale. Nulla da dire di più, tre punti comunque meritati che consentono alla squadra di restare nella scia delle squadre di testa. Una nota negativa invece per la solita “svista” dell’arbitro che nemmeno è ricorso al Var per un fallo da rigore su Llorente, ma questa non è una novità.