Buio pesto, Napoli bastonato dalla Lazio che senza fare chissà cosa strapazza gli azzurri con un gol a freddo di Immobile e con il raddoppio in contropiede di Luis Alberto. Alti e bassi nella stagione, da una partita all’altra: dopo tante cose belle mostrate anche nella sconfitta con l’Inter, inaspettata la prestazione negativa dei giocatori di Gattuso, mollicci in difesa all’inizio ma anche più tardi e mai in grado di far bene e meglio in fase di costruzione della manovra. Avranno incise anche le assenze di Insigne e di Mertes. Senza i due giocatori più rappresentativi del team e come al solito senza Osimhen in cura per recuperare l’infortunio alla spalla, il Napoli è apparso un’altra squadra rispetto ad altre prestazioni finora espresse: ha addirittura dato l’impressione di non crederci molto, lento nel tentativo di mettere insieme qualcosa di buono, difesa e centrocampo hanno appoggiato troppo spesso il pallone dietro anziché trovare soluzioni alternative e più rapide per accedere lì davanti dove soltanto Lozano uscito al 70’ per un colpo alla caviglia sinistra, è apparso sveglio e generoso nelle movimentazioni offensive che lui stesso ha creato. Il bilancio tecnico: in generale palloni persi ed anche poca personalità e carattere, al punto da far urlare ripetutamente spazientito Gattuso dal bordocampo “troppo molli, troppo molli!…”, una partitaccia insomma. Ringhio pretendeva di più soprattutto da Fabian Ruiz e da Zielinski, mai visti prima così in ombra su entrambi i fronti nelle due fasi. Così come è apparsa più che evidente la fragilità della difesa inizialmente imperniata su Maksimovic e Koulibaly. Il Napoli si è fatto infilare subito sulla sua fascia destra da dove Marusic ha fatto ciò che voleva di Di Lorenzo e dell’ultima linea: sul suo cross (9’) Immobile è saltato liberamente mettendo la palla in rete. Si è dormito un po’ troppo lì dietro e nella circostanza è capitato a Maksimovic di trascurare l’attaccante di Torre Annunziata che già a gennaio scorso giustiziò gli azzurri. Insomma quel solito atteggiamento caratteriale del Napoli, ad ogni inizio di partita. Certo, la reazione non è mancata, ma sempre con quella circolazione lentissima della palla che ha soltanto favorito la Lazio e quando c’è stata l’accelerata, ecco che Reina – ex azzurro di grande militanza – ha sfoderato un paio di buonissimi interventi che hanno stoppato ogni tentativo di Lozano, di Petagna, di Politano e di Zielinski, mentre Fabian Ruiz si è fatto vivo con una discreta conclusione (18’) però piuttosto lenta. Poi più nulla da lui. Per di più il Napoli ha perduto prima Koulibaly (uscito al 54’) che precedentemente aveva accusato un problemino muscolare alla coscia sinistra (25’) e poi Lozano che ha abbandonato il campo (70’) sorretto a braccia e con la borsa di ghiaccio sulla caviglia sinistra. Più tardi ha svolto i primi esami, a Roma, a Villa Stuart. Esami che hanno evidenziato il forte trauma subito dal messicano. Comunque sotto il profilo della sostanza un errore di Mario Rui ha dato il via libera ad un ennesimo contropiede della Lazio partita a testa bassa verso Ospina: palla a Luis Alberto che ha piazzato la palla in rete (56’) nel tiro a bersaglio nella porta azzurra. Sul fronte opposto nell’immagine sconsolata di Petagna tutto il senso di una partita sbagliata, chiusa con gli interrogativi e le perplessità di un altro caso: LLorente in tribuna – ha fatto sapere il Napoli – per pubalgia accusata nel pomeriggio. La replica è arrivata da Jesus Llorente fratello del giocatore, da tempo ai margini della squadra: “Non è vero che è una novità del pomeriggio. Fernando è da tre giorni con la pubalgia”. Fine gara nel silenzio di Gattuso, assente in conferenza. Il suo secondo, Luigi Riccio, ha svelato che il problema accusato da Ringhio all’occhio destro sta peggiorando.