Dopo due vittorie consecutive una Granarolo fiduciosa trova il tris(80-72) per chiudere definitivamente il capitolo salvezza.Quintetti soliti con l’eccezione di Goldwire per un Lakovic claudicante ed Hardy ed Ebi,con la voglia degli ex.Il primo canestro lo firma proprio Ebi,prontamente imitato da Jordan.Avellino stenta a carburare sull’attenta difesa felsinea.Thomas finalmente interrompe l’incantesimo con una doppia schiacciata che fa da detonatore ad una tripla di Goldwire per il primo sorpasso irpino (7-6).La Granarolo non si lascia spaventare e si ripropone puntuale a canestro con Hardy e Fontecchio .In due in un amen collezionano 14 punti di fila e Bologna vola a +9 (11-20).Una rocambolesca tripla di Goldwire consente agli irpini di ritornare in quota .Fontecchio con le sue solite bordate devastanti annulla i tentativi di rimonta dei biancoverdi che chiudono il primo periodo sotto di sei.(19-25) .Vitucci prova la carta Foster ma una colpevole disattenzione su Walsh lo induce a ritornare in tutta fretta sui suoi passi.Intanto Gaddefors impazza in una difesa frastonata ,mentre Walsh saltando tutti i meccanismi difensivi predisposti da Vitucci regala ai suoi il massimo vantaggio (23-36).Con Achara e Cavaliero Avellino riesce a rosicchiare qualche posizione ma ci pensa poi il colosso Jordan a ristabilire le distanze e si va al riposo lungo con Valli estremamente soddisfatto per come i suoi hanno finora interpetrato una partita straordinaria viaggiando sul 77% di realizzazione sul tiro da due ed una valutazione complessiva di 60. Si ritorna in campo ma per Avellino la confusione continua a regnare sovrana e la non presenza sul parquet di Lakovic pesa come un macigno.Per i padroni di casa diventa sempre più ardua l’impresa di rimettere in piedi una gara già spaccata a metà del secondo quarto anche se un ritorno di uno strepitoso Hayes,top scorer con 23 personali, alimenta qualche speranza.Non basta, è troppo tardi.Bologna stringe i denti,Valli assapora il nettare della vendetta ed allora tutti a casa a testa bassa a leccarsi le ferite nella festa emiliana.